Calabria, scoperta una tonnellata di Cocaina purissima in un carico di cozze

La droga, che se tagliata fino a quattro volte, avrebbe potuto fruttare quasi 200 milioni, era nascosta in un container proveniente dal Cile. La scoperta grazie ai costanti controlli della Guardia di finanza e dell'Agenzie delle Dogane

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

Quasi una tonnellata di Cocaina purissima è stata individuata e sequestrata dalla Guardia di finanza di Reggio Calabria unitamente a funzionari dell’agenzia delle Dogane nel porto di Gioia Tauro. L’operazione è stata coordinata dalla Dda di Reggio.

La droga, per un peso complessivo di 932 kg era stivata in un container che trasportava cozze surgelate proveniente dal Cile e divisa in 800 panetti all’interno di 37 borsoni.

Attraverso una complessa ed articolata attività di analisi di rischio e riscontri fattuali su oltre 2.200 contenitori provenienti dal continente americano, i Militari della Guardia di Finanza e i funzionari doganali, con l’ausilio di sofisticati scanner in dotazione all’Agenzia delle Dogane, sono riusciti ad individuare quello in cui era stato nascosto lo stupefacente.

La droga sequestrata, di qualità purissima, avrebbe potuto essere tagliata dai trafficanti di droga fino a 4 volte prima di immettere lo stupefacente sul mercato, fruttando un introito di circa 186 milioni di euro.

Le modalità di occultamento dello stupefacente sono sempre differenti e in continua evoluzione, obbligando le Dogane e le Fiamme gialle a perfezionare di volta in volta le metodologie operative.