Elezioni regionali, aumenta il caos in Forza Italia

Carlomagno

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Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto nel 2010
Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto nel 2010

Deciso a restare ancora qualche giorno in Sardegna, Silvio Berlusconi preferisce tenersi lontano da quella che sempre di più assomiglia ad una guerriglia tra bande che da mesi tiene banco dentro Forza Italia.

Più che alle prossime scadenze amministrative, racconta chi in queste ore è in collegamento con villa Certosa, l’ex capo del governo è concentrato già sul dopo elezioni: poter tornare innanzitutto in in campo senza più condizionamenti, e poi dare una veste nuova al suo partito (ed in questa direzione va il mandato consegnato alla fedelissima Mariarosaria Rossi di lavorare al rinnovamento delle liste elettorali) anche se questo dovesse procurare spaccature del vertice nazionale e di conseguenza dei gruppi parlamentari.

Che la linea sia oramai tracciata lo si intuisce chiaramente da quanto sta accadendo per le elezioni regionali su cui Berlusconi ha deciso di continuare a tenere un “low profile” (saranno sporadiche anche le apparizioni in campagna elettorale) lasciando che ad occuparsi attivamente della questione siano i suoi fedelissimi, “cerchio magico” soprattutto.

Ma nonostante al voto non manchi moltissimo, la situazione è tutt’altro che risolta. Domani Giovanni Toti con il vertice locale azzurro aprirà ufficialmente la campagna elettorale in Liguria, nel week end dovrebbe sbloccarsi la situazione in Campania per la corsa di Caldoro. A tenere banco però è la Puglia che rischia di trasformarsi in un campo di battaglia con l’ipotesi di una spaccatura del partito. Entro settantadue ore al massimo, fanno sapere i ben informati, Francesco Schittulli avrebbe intenzione di chiudere la trattativa ufficializzando, in caso di mancato accordo, la corsa con il sostegno di Fitto senza Forza Italia.

L’eurodeputato pugliese non sembra disposto ad accettare compromessi anzi, l’intenzione è quella di proseguire con gli attacchi alla gestione del partito: “Per le regionali, escludere chi ha consenso e’ suicida…”, dice senza tanti giri di parole il capo della minoranza azzurra che bolla come “retorici” gli appelli all’unità e come “finto” il ragionamento che in questi giorni si fa sul rinnovamento interno: è solo un modo – accusa Fitto – “per lasciare tutto in mano ai “soliti autonominati”. Parole pesanti dietro cui si nasconde, anche da parte dell’eurodeputato, la consapevolezza che dopo le regionali si aprirà la vera partita per il centrodestra. Gli affondi di Fitto non colgono di sorpresa Berlusconi: non ho mai messo in discussione la sua fiducia, ma chiamasse in causa me – è il ragionamento dell’ex capo del governo con i suoi – e non i miei consiglieri.

Evidentemente sa che non gli è utile puntarmi il dito contro. Ragionamenti, quelli dell’ex capo del governo, che chiamano indirettamente in causa la tesoriera e braccio destro Mariarosaria Rossi finita nel mirino dopo l’ufficializzazione dei criteri per la composizione delle liste elettorali. La diretta interessata si tiene lontano da repliche ufficiali ma, nei discorsi fatti nei giorni scorsi, non esita a dirsi convinta che in modo sempre più chiaro l’obiettivo del capo frondista sia quello di evitare qualsiasi mediazione: dalle interviste e dalle dichiarazioni di Fitto e dei suoi – è il ragionamento della senatrice azzurra – appare chiaro che il loro interesse è solo quello di non sedersi al tavolo per la compilazione delle liste, evitando di partecipare ad un progetto di rinnovamento. Non si preoccupano nemmeno – avrebbe poi aggiunto – di stilare un programma da proporre agli elettori.