Ci sarebbe stato un accordo politico mafioso per fare eleggere Marco Siclari nel marzo 2018 al Senato della Repubblica. Ne sono convinti i magistrati della Dda di Reggio Calabria che hanno chiesto l’autorizzazione a procedere a palazzo Madama per mettere il senatore di Forza Italia ai domiciliari.
Il “trait d’union” tra la cosca Alvaro ed il politico secondo l’accusa, è stato un professionista di Reggio Calabria, il medico chirurgo Giuseppe Antonio Galletta, anche lui arrestato, che chiese l’interessamento dell’imprenditore Domenico Laurendi, ritenuto organico al clan e figura centrale nell’inchiesta, per procacciare voti in favore di Siclari, che poi venne eletto con una percentuale consistente di voti, in particolare nelle zone di influenza della ‘ndrina.
Gli investigatori registreranno alcune conversazioni tra Giuseppe Galletta e Domenico Laurendi in cui emerge l’impegno di quest’ultimo a supportare la candidatura del politico, chiedendo del materiale elettorale da distribuire nella zona di influenza del clan Alvaro.
La Polizia il 28 febbraio 2018 organizza un appostamento durante il quale documenta un incontro tra Laurendi, Marco Siclari e Galletta. Incontro avvenuto prima all’esterno poi dentro la segreteria dell’esponente di FI.
Un incontro, si legge nelle oltre 3.600 pagine dell’ordinanza, che è durato circa 40 minuti. La conversazione all’interno non è stata tuttavia registrata, annotano i magistrati, perché Laurendi aveva rimosso un’app audio dal telefono ma, scrivono, “al di là dell’impegno verbalmente assunto con Giuseppe Galletta e si ritiene ragionevolmente ribadito con lo stesso Siclari nel corso dell’incontro del 28 febbraio 2018 presso la segreteria del politico, Domenico Laurendi fattivamente ebbe a procacciare voti,
come attesta la conversazione ambientale del 4 marzo 2018”.
“Nell’occasione, a Santa Eufemia, LAURENDI, finanche lo stesso giorno delle elezioni politiche, istruiva un gruppo di persone perché il loro voto venisse espresso, per quanto concerne il Senato, in favore di SICLARI Marco e per la Camera dei Deputati, in favore di FEDELE Luigi, candidato di “Noi per l’Italia”, in lista nel proporzionale Camera Sud, già esponente di Forza Italia e ex assessore regionale.
Così tra l’altro si esprimeva LAURENDI Domenico quando esternava le ragioni del voto in favore di Marco SICLARI: “Questo qua è in Forza Italia, questo amico mio questo è un dottore, Marco Siclari, di qua, quello che ha i supermercati qua a Reggio e cose, ed è a Roma! E’ un amico nostro questo … è un medico!”.
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