La Procura della Repubblica di Cosenza ha aperto un fascicolo sulla morte di Rachele Funaro, di 68 anni, deceduta ieri pomeriggio nell’ospedale di Cosenza in circostanze tutte da chiarire.
La decisione della Procura, che ha disposto il sequestro della salma, è stata adottata a seguito di una denuncia presentata dai familiari della donna, madre di Gisberto Spadafora consigliere comunale di Cosenza e presidente della Commissione Trasporti.
La Signora Funaro, che da qualche tempo era dializzata per problemi renali, domenica era stata trasportata d’urgenza al Pronto soccorso dell’ospedale Annunziata a seguito di forti dolori addominali.
Cosa è successo alla signora Funaro
Da quanto riferito dai familiari, la signora era entrata nel pomeriggio di domenica in Codice rosso, che nei protocolli ospedalieri significa “imminente pericolo di vita” con priorità assoluta su tutti gli altri codici previsti. Qualcosa però, sui tempi di trattamento, non è andato per il verso giusto e viene lasciata in attesa insieme a decine di altre persone.
Solo nella prima serata, la donna viene portata in Dialisi dove le viene praticata la depurazione ematica del sangue permanendo in reparto fino a circa le 22, per poi essere lasciata su una barella posta in uno stanzone del pronto soccorso con altri pazienti.
Trascorsa la notte in barella, in condizioni sempre critiche e di sofferenza, nel primo pomeriggio di lunedì la signora Funaro viene condotta in Medicina d’urgenza, e neanche in questo caso, denunciano i familiari, la loro congiunta viene per così dire “considerata”, nonostante le ripetute richieste di intervento e assistenza.
Intanto la notte trascorre tra i lamenti accanto ai familiari i quali notano una copiosa perdita di sangue dall’inguine, lo stesso punto trattato qualche tempo prima in un intervento ambulatoriale.
Solo martedì i sanitari dell’Annunziata si sarebbero accorti del gravissimo caso e sottopongono la paziente ad una tac che rileva la sacca inguinale notata dai figli; cumulo ematico che verrà asportato dai medici in un intervento chirurgico d’urgenza.
Rachele Funaro, già stremata, dopo l’operazione viene portata in terapia intensiva. Nella notte entra in coma e purtroppo mercoledì primo pomeriggio sopraggiunge il decesso, forse per un arresto cardiaco. La paziente pare fosse già stata sabato in ospedale per farsi visitare nel reparto chirurgia vascolare, appunto per i dolori inguinali.
L’avvocato Gisberto Spadafora, che ha assistito la povera madre in questa terribile Via Crucis parla di “inadempienze oggettive”. Sarà ora compito della Procura guidata da Mario Spagnuolo accertare se vi siano state negligenze da parte del personale sanitario dell’ospedale cosentino. L’autopsia, disposta dalla Procura bruzia si svolgerà probabilmente domani, mentre i funerali dovrebbero celebrarsi sabato.