“Le condizioni di detenzione di Eva Kaili sono difficili, il suo posto non è il carcere di Haren, deve stare a casa con la figlia di ventiquattro mesi”.
Lo ha detto l’avvocato Sven Mary parlando con la stampa a margine dell’udienza sul riesame della custodia cautelare dell’ex vicepresidente del Parlamento europeo in carcere dal 9 dicembre
scorso nell’ambito dell’inchiesta belga sul Qatargate.
“Chiederemo la scarcerazione oppure che venga disposto per lei un regime di sorveglianza elettronica”, ha aggiunto.
La squadra legale dell’eurodeputato Marc Tarabella, arrestato (con Andrea Cozzolino) sabato scorso nell’ambito dell’inchiesta Qatargate, ha proposto intanto un’istanza di ricusazione nei confronti del giudice istruttore Michael Claise “per legittimo sospetto”.
Lo annuncia l’avvocato Maxim Toeller prima dell’inizio dell’udienza per la convalida della detenzione del politico belga. “Secondo il codice giudiziario, ‘ogni giudice può essere impugnato se vi è un legittimo sospetto’. E sospetti legittimi ci sono: a più riprese abbiamo potuto interrogarci sul rispetto della presunzione di innocenza”, evidenzia il legale.
Le udienze previste oggi alla Camera di consiglio del tribunale di Bruxelles per la convalida della custodia cautelare di Eva Kaili, Marc Tarabella e Antonio Panzeri nell’ambito del Qatargate sono state quindi sospese in attesa del sostituto di Claise. “Claise oggi non può essere presente perché c’è una richiesta di ricusazione e – ha spiegato Sven Mary – significa che il giudice non può più svolgere la sua funzione fino a quando la Corte d’appello non si esprimerà sulla richiesta o egli stesso deciderà di lasciare il caso”.