Oggi è in quarto anniversario del tragico naufragio della Costa Concordia, la nave da crociera arenatasi all’Isola del Giglio la sera del 13 gennaio 2012. Nel disastro morirono 32 persone.
Erano le 21.45, quando la Concordia capitanata da Francesco Schettino, per fare “l’inchino” all’isola, urtò alcune scole a largo del Giglio. Una delle fiancate venne squarciata dalle rocce e la nave imbarcò tanta acqua fino a inclinarsi e poi adagiarsi a metà sui fondali marini, a pochi metri dall’isolotto in provincia di Grosseto, e a una trentina di metri di profondità. Frenetiche e tutt’altro che facili furono le operazioni di salvataggio che durarono tutta la notte con il comandante, che da quando emerse, abbandonò prima di altri la nave per “coordinare i soccorsi da terrà”.
Sulla Concordia c’erano oltre 4mila persone, 32 delle quali (di diverse nazionalità) rimasero intrappolate e morirono annegate nell’imbarcazione. Per diversi giorni, incessanti furono le ricerche per tentare di salvare possibili sopravvissuti, ma col passare delle ore e dei giorni si sono spente tutte le speranze. La notizia del naufragio campeggiò per settimane sulle prime pagine di tutto il mondo. Un disastro di questa portata si era visto solo nel 1912, con il Titanic.
Il gigante dei mari è rimasto adagiato all’isola per circa due anni e mezzo. Il 23 luglio 2014, dopo una maestosa preparazione coordinata dall’allora capo della protezione civile, Franco Gabrielli, la Concordia è stata messa in condizioni di rigalleggiare.
VIDEO SMANTELLAMENTO COSTA CONCORDIA
Una premessa indispensabile affinché potesse essere trainata nel porto di Genova dove era programmato lo smantellamento. L’operazione riuscì alla perfezione, ma costò fior di milioni di euro.
Intanto, l’ex comandante del disastroso naufragio, Francesco Schettino, è stato processato e condannato in primo grado a 16 anni di reclusione. L’accusa rappresentata dalla procura di Grosseto, ne aveva chiesti 26.