Francesco Schettino, l’ex comandante della Costa Concordia naufragata all’Isola del Giglio il 13 gennaio 2012, ha scritto un libro per raccontare la “sua verità” sulla sera che il gigante dei mari si arenò a pochi metri dagli scogli. Nell’incidente morirono 32 persone e l’11 febbraio 2015 il capitano è stato condannato in primo grado a 16 anni di reclusione.
Questo libro, fa sapere Schettino “è dedicato a coloro che quella notte sono stati colpiti negli affetti più cari”, poichè “a loro è dovuta la verità più che ad ogni altro”.
Il libro “Le verità sommerse” (Graus Editore) sulla vicenda della Concordia è stato scritto a quattro mani con la giornalista Vittoriana Abate di Porta a Porta. Il volume, di 600 pagine, sarà presentato in anteprima mercoledì 24 giugno a Meta di Sorrento (Napoli), la città di Schettino.
“Il libro – spiega Schettino – ripercorre con il mio racconto ed attraverso gli atti del processo, minuto dopo minuto l’incidente della Concordia dal 13 gennaio 2012 fino agli ultimi avvenimenti dopo la sentenza dell’11 febbraio 2015” con la quale, dopo il processo di primo grado, il comandante è stato condannato a 16 anni.
Alla presentazione, annuncia Schettino ci saranno anche esperti del settore marittimo, pure stranieri, mentre a luglio, a Roma, è prevista una conferenza stampa. Nel libro ci sono le voci della scatola nera, le testimonianze rese al processo da numerosi passeggeri e membri dell’equipaggio, le intercettazioni ambientali inedite e quelle che vengono definite nel libro le “sviste” nelle indagini.
“Ho affidato a queste pagine le mie riflessioni, le mie valutazioni e quegli aspetti emotivi che le hanno accompagnate e finora mai raccontate”, aggiunge l’ex comandante. “Il libro – conclude Schettino – è una risposta a tanti interrogativi rimasti in sospeso”.