Con 277 voti a favore e 173 contrari la Camera dei Deputati approva definitivamente la Riforma della Scuola. Il testo, dopo il passaggio in Senato lo scorso mese di giugno diventa legge dello Stato.
In un’aula caotica tra i banchi dell’opposizione che protestavano, come anche fuori, in piazza Montecitorio (da giorni), alla conta finale, 277 hanno espresso il loro voto favorevole, 173 contrari e quattro si sono astenuti. Dopo l’abbandono di Civati e Fassina, restano più o meno stabili le defezioni nel Pd. Sarebbero 39, tra i quali Bersani e Cuperlo, i deputati del partito di Renzi che non hanno partecipato al voto. Anche al Senato il gruppo dei cosiddetti dissidenti non votò.
Tra questi, secondo il parlamentare Alfredo D’Attorre, sono “24” gli esponenti della minoranza Pd. Secondo il suo calcolo sarebbero “sfuggiti” 15 deputati che avrebbero votato no “secondo coscienza”. Cinque deputati dem hanno votato contro insieme allo stesso D’Attorre e all’ex capogruppo Roberto Speranza che risulta in missione, ma ha fatto sapere di “non aver partecipato per scelta”.
Sono 4 i deputati azzurri “vicini” al senatore Denis Verdini che hanno votato sì in dissenso dal resto del gruppo Forza Italia. (Luca D’Alessandro, Monica Faenzi, Giovanni Mottola e Massimo Parisi).
Protesta con cartelli della Lega nell’Aula della Camera durante le dichiarazioni di voto. I deputati del Carroccio hanno esposto cartelli con la scritta “Giù le mani dai bambini”. La seduta è stata sospesa e il capogruppo Massimiliano Fedriga è stato espulso dall’Aula.
Centomila assunzioni, più merito, più autonomia. #labuonascuola è legge
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 9 Luglio 2015
“Questo non è un atto finale” ma “l’atto iniziale di un nuovo protagonismo della scuola”, ha commentato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.
“Abbiamo mantenuto un altro impegno. Avevamo detto “no gender” nelle scuole ed abbiamo ottenuto una circolare del ministro Giannini che chiarisce in modo incontrovertibile che ci vuole il consenso informato dei genitori perché qualcosa di extra curriculare entri nelle classi”, ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano commentando positivamente il varo della riforma della Scuola.