
Sulla vicenda di Walter Biot “c’è il segreto istruttorio e finché la procura non ci consentirà di accedere agli atti non potremo prenderne visione”, ha detto il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini alle commissioni Difesa di Camera e Senato sul caso di spionaggio e la vendita di documenti riservati e classificati di Biot ad un militare russo in forza all’ambasciata della Russia in Italia.
“L’ufficiale – spiega Guerini – era titolare di un incarico che lo autorizzava a visionare materiale classificato ma le sue mansioni, che non prevedevano attività di comando o di direzione, lo portavano ad avere accesso a documenti di valutazione e policy e non alla gestione delle operazioni o al dettaglio delle capacità nazionali e Nato”.
“Mi sembrava giusto – prosegue il titolare della Difesa – circoscrivere l’attività dell’ufficiale rispetto all’ufficio di cui era responsabile. Stigmatizzo in maniera decisa quanto avvenuto: non sta a me anticipare valutazioni in ordine ad altre istituzioni, dei suoi comportamenti ne risponderà di fronte alla legge; vorrei però dire che i valori e le esperienze delle nostre forze armate sono altro rispetto a quanto evidenziato in questa bruttissima vicenda”.