Strage a Rende, è stato Salvatore. Cristiana “eroe” si è difesa con forza

L'uomo si è suicidato con un colpo in bocca. Prima ha accoltellato figli e moglie e poi li ha finiti. Cristiana ha tentato di strappare il coltello al padre. Sconosciuto il movente. Forse un raptus dopo un litigio

Carlomagno
Giovanni, Cristiana, e Salvatore Giordano
Da sinistra Giovanni, Cristiana, e Salvatore Giordano

Sarebbe stato Salvatore Giordano a sterminare la famiglia nella loro villa a Rende. L’ipotesi è suffragata dai rilievi effettuati dai carabinieri della Scientifica di Cosenza e dai colleghi della compagnia di Rende. Ancora manca l’ufficialità che arriverà al termine di più accurati approfondimenti tecnico-scientifici

Salvatore ha ucciso, con una pistola 3.57 Magnum, la moglie Francesca Vilardi e i figli Cristiana e Giovanni, non prima, però, di averli colpiti con numerose coltellate su varie parti del corpo. Dopo aver avuto certezza della morte dei congiunti si è sparato un proiettile in bocca con una pistola 7.65, l’altra arma che aveva in un primo momento fatto sorgere sospetti su altre ipotesi. Sono 8 in tutto i proiettili esplosi.

I cadaveri sono stati trovati in uno scenario da film horror, con sangue dappertutto, al piano superiore della villa dove abitava la famiglia. Al piano terra abitano i genitori dell’omicida, gli anziani Adele Turco e Giovanni Giordano, genitori di Salvatore e nonni dei due giovani uccisi. La figlia Cristiana, da quanto emerso, si è difesa strenuamente. La ragazza ha tentato con tutte le sue forze di strappare il coltello al padre infuriato tanto da amputarsi quasi una mano.

Chiarita la dinamica, si cerca di fare luce sul movente. E’ molto probabile che la strage, avvenuta intorno alle 4 del mattino, sia il risultato di raptus omicida dopo un violento litigio scoppiato in casa le cui cause sono al vaglio degli inquirenti.

La famiglia, a detta dei parenti, non aveva alcun problema economico. Salvatore era socio di Franco Giordano – il fratello che ha scoperto la tragedia – nel noto e omonimo negozio di telefonia all’autostazione di Cosenza, la moglie Franca una brava casalinga, la figlia Cristiana operatrice di un call center nella zona industriale di Rende, mentre Giovanni era universitario e aveva in mente di aprire un negozietto per conto suo.

Gli inquirenti scavano nel passato della famiglia per capire cosa abbia potuto far scattare la molla a Salvatore Giordano di compiere un massacro che ha sconvolto tutta la Calabria.