Dall’inizio dell’impiego dei vaccini anti-covid in poi (fine dicembre 2020) vi è stato un eccesso di mortalità straordinaria, così come in eccesso sono stati i decessi dallo scoppio della pandemia a inizio 2020 a causa delle restrizioni. “L’eccesso di mortalità è rimasto elevato nel mondo occidentale per tre anni consecutivi, nonostante l’attuazione delle misure di contenimento (lockdown, distanziamento e mascherine) e dei vaccini contro il Covid-19. Ciò solleva serie preoccupazioni”. Lo riporta uno studio del British Medical Journal, prestigiosa rivista medico scientifica a livello mondiale. Gli autori della pubblicazione: “I leader governativi e i politici devono indagare a fondo sulle cause alla base del persistente eccesso di mortalità”.
“L’eccesso di mortalità durante la pandemia di COVID-19 è stato notevole”, è l’incipit dello studio condotto da medici olandesi. “La conoscenza dei tassi di mortalità in eccesso negli anni successivi alla dichiarazione di pandemia dell’OMS è fondamentale affinché i leader governativi e i politici possano valutare le loro politiche di crisi sanitaria. Questo studio esplora l’eccesso di mortalità nel mondo occidentale dal 2020 al 2022”.
“I rapporti sulla mortalità per tutte le cause – spiegano i ricercatori – sono stati estratti per i paesi utilizzando il database “Our World in Data”. La mortalità in eccesso viene valutata come una deviazione tra il numero di decessi riportati in un paese durante una determinata settimana o mese dal 2020 al 2022 e il numero di decessi previsto in un paese per quel periodo in condizioni normali. Per la linea di base delle morti attese è stato utilizzato il modello di stima di Karlinsky e Kobak. Questo modello utilizza dati storici sulla mortalità in un paese dal 2015 al 2019 e tiene conto delle variazioni stagionali e delle tendenze annuali della mortalità”.
“Il numero totale di decessi in eccesso in 47 paesi del mondo occidentale è stato di 3.098.456 dal 1 gennaio 2020 al 31 dicembre 2022. L’eccesso di mortalità è stato documentato in 41 paesi (87%) nel 2020, 42 paesi (89%) nel 2021 e 43 paesi (91%) nel 2022. Nel 2020, anno dell’inizio della pandemia di COVID-19 e dell’attuazione delle misure di contenimento, i record presentano 1.033.122 decessi in eccesso (punteggio P 11,4%). Nel 2021, l’anno in cui sono state utilizzate sia le misure di contenimento che i vaccini COVID-19 per affrontare la diffusione del virus e l’infezione, è stato segnalato il numero più alto di decessi in eccesso: 1.256.942 decessi in eccesso (punteggio P 13,8%). Nel 2022, quando la maggior parte delle misure di contenimento sono state revocate e i vaccini COVID-19 sono stati continuati, i dati preliminari presentano 808.392 decessi in eccesso (punteggio P 8,8%)”.
“L’eccesso di mortalità è rimasto elevato nel mondo occidentale per tre anni consecutivi, nonostante l’implementazione delle misure di contenimento e dei vaccini contro il COVID-19. Ciò solleva serie preoccupazioni. I leader governativi e i politici devono indagare a fondo sulle cause alla base del persistente eccesso di mortalità”, conclude l’estratto dello studio olandese pubblicato dal BMJ.
Aggiornamento: dopo la pubblicazione della ricerca sul British Medical Journal c’è stata una vasta eco nell’opinione pubblica e reazioni stizzite di parte della comunità scientifica che ha lamentato “inesattezze e falsità” nello studio al punto da costringere la rivista a pubblicare una rettifica in cui viene riferito di “false dichiarazioni e incomprensioni del lavoro”.
Interpretazioni errate? Più pressioni che interpretazioni. Per scoprire l’attendibilità dello studio bisognerebbe chiederlo ai familiari delle vittime dei vaccini killer che ogni giorno perdono i propri cari, anche in giovanissima età, per malori improvvisi. A migliaia, a decine di migliaia.
Oltre a questa parte di comunità scientifica, come sempre, si sono mossi all’unisono i fact-checkers finanziati da Big Pharma e dalle èlite pronti a smentire e “sbufalare” tutto ciò che è vero ma non “allineato” ai desiderata dei loro datori di lavoro.