La Polizia di Stato di Milano ha individuato due cittadini serbi, I.U. di anni 30 e A.S. di anni 29, ritenuti i responsabili della violenta e fruttuosa rapina consumata lo scorso 21 settembre 2016 presso la gioielleria Eleuteri di via Sant’Andrea.
Dall’attività investigativa, condotta dalla Squadra Mobile milanese, è emerso che i presunti autori del colpo, che ha fruttato circa un milione di euro, operavano con modalità analoghe a quelle dei “Pink Panthers”, ovvero un gruppo di rapinatori che ha colpito gioiellerie delle maggiori città europee.
Nella circostanza uno dei rapinatori si era presentato alla dipendente come finto cliente, parlando in lingua inglese, e dopo aver chiesto di visionare alcuni gioielli ha aggredito la donna legandole mani e piedi con delle fascette di plastica.
L’attività investigativa è stata resa possibile grazie alla collaborazione del Gabinetto Regionale Polizia Scientifica e attraverso la proficua collaborazione con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia.
Uno di loro è stato già arrestato, mentre per un altro è stato spiccato un mandato di cattura internazionale in quanto si trova all’estero. Vi sarebbe anche un terzo complice che è in via di identificazione.
Ai banditi, trasfertisti che probabilmente gravitano attorno a bande attive nell’Est, si è risaliti attraverso una minuziosa attività d’indagine che è durata mesi. Nel video diffuso dalla Polizia si vede uno di loro, molto distinto, che entra e inizia a parlare con la commessa. Nulla fa presagire alla donna ciò che le capiterà qualche secondo più tardi.
Il rapinatore le ha chiesto in inglese di fargli vedere il campionario di alcuni gioielli d’epoca, e lei va tranquilla. Del resto il “cliente” è ben vestito, parla inglese e ha modi apparentemente gentili. Niente la insospettisce. Giunta nella stanza dove è riposta la cassaforte, la apre ed ecco che fulmineo l’uomo le piomba addosso alle spalle.
Le tappa prima la bocca e poi la strattona giù con una forza che la povera commessa rimane impietrita. Una volta a terra, il bandito con una mano sfila dalla sua tasca sinistra le fascette di plastica e la lega.
Intanto, da fuori, l’altro complice fa da palo e attende che dall’interno gli si apra la porta. Entra con al collo una borsa e si reca nella stanza della cassaforte dove il primo tiene a bada la donna a faccia in giù, terrorizzata.
E inizia a svuotarla di tutti gli oggetti preziosi. Fatto il colpo alla gioielleria Eleuteri – rapido, conciso e molto professionale – i due si allontanano tranquilli in bicicletta, come due lord inglesi. La rapina frutterà circa una milionata in gioielli. Oggi la svolta della Squadra mobile di Milano.