9 Novembre 2024

Arrestato per corruzione il dg di Sogei: 18 indagati in inchiesta pm Roma

Tra le persone coinvolte c'è anche il referente di Elon Musk in Italia. Per i magistrati esiste un "articolato sistema corruttivo con diversi protagonisti e con ramificazioni sia all'interno del ministero della Difesa, sia in Sogei e sia, infine, al ministero dell'Interno"

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Un “articolato sistema corruttivo con diversi protagonisti e con ramificazioni sia all’interno del ministero della Difesa, sia in Sogei e sia, infine, al ministero dell’Interno”.

È il quadro che emerge dagli atti dell’indagine della Procura di Roma, in cui si contesta anche il reato di turbativa d’asta, che ha portato all’arresto, in flagranza di reato, del direttore generale della società in house del Mef, Paolino Iorio, fermato nella serata di lunedì dagli uomini della Guardia di Finanza mentre intascava una mazzetta da 15 mila euro.

Denaro, chiuso in una busta, che il manager aveva appena ricevuto da un imprenditore, arrestato anch’egli. Nel registro degli indagati sono iscritte complessivamente 18 persone, 14 invece le società.

Una maxi indagine del pool di pm che si occupano dei reati nella pubblica amministrazione che coinvolge anche il “referente in Italia di Elon Musk”, Andrea Stroppa, e in particolare l’appalto sul sistema satellitare Starlink creato dal tycoon statunitense: Stroppa sarebbe accusato di avere avuto notizie riservate sull’operazione. Persino un documento riservato della Farnesina consegnatogli da un militare della Marina, indagato per corruzione, “avente ad oggetto – scrivono i pm- la valutazione del progetto finalizzato all’impiego con scopi militari prima e dual use dopo, delle tecnologie satellitari fornite dall’azienda americana Space X”.

In cambio l’ufficiale aveva strappato a Stroppa la promessa della stipula di alcuni contratti. Al riguardo, la Farnesina ha peraltro precisato che non si tratterebbe di un documento “riservato” secondo la classificazione di legge della documentazione “riservata” e “segreta”.

Dovrebbe trattarsi di un documento interno, un elenco di necessità espresse dal ministero (il numero delle ambasciate e consolati) da collegare al sistema se eventualmente fosse andata avanti la procedura. I magistrati hanno disposto una serie di perquisizioni nel procedimento che punta a scandagliare diverse “procedure di appalto/affidamento in materia di informatica e telecomunicazioni, bandite da Sogei Spa., dal ministero dell’Interno -Dipartimento della Pubblica Sicurezza, dal ministero della Difesa e dallo Stato Maggiore della Difesa”.

Tra le società interessate dalle perquisizioni, svolte dai nuclei Polizia economico finanziaria e Valutario, figurano anche Digital Value Spa e Olidata Spa. A Iorio, che si trova agli arresti domiciliari ed è stato interrogato dai pm, viene contestato il reato di corruzione perché con “più azioni del medesimo disegno criminoso – è detto nel capo di imputazione – indebitamente riceveva in più occasioni, per l’esercizio delle sue funzioni, somme di denaro” da un imprenditore.

In particolare “a fronte di una serie di contratti stipulati con Sogei” per un valore complessivo di oltre 100 milioni di euro, il manager “riceveva somme di denaro non quantificate, ma da intendersi nell’ordine di decine di migliaia di euro – continua il capo di imputazione – con frequenza di circa due volte al mese dal novembre del 2023”.

Incontri “monitorati” anche attraverso intercettazioni. Dai colloqui carpiti dagli investigatori delle utenze in uso all’imprenditore arrestato lunedì sono “emersi i contatti e gli incontri avuti con l’ufficiale della Marina accusato di avere dato il documento riservato a Stroppa, indicato come ‘Antonio della Difesa’ “successivamente identificato come un Capitano di fregata della Marina Militare”.

Già “dai primi incontri emergeva che il militare, al fine di svolgere il proprio ruolo nell’ambito di una fornitura, ha avanzato richieste di compensi nonché – è detto in una informativa citata nel decreto di perquisizione- l’assunzione di una persona da parte di una delle imprese gestite dall’imprenditore”. Proprio il militare di Marina è il soggetto che avvicina Stroppa, trentenne romano, esperto di cyber sicurezza.

“Nell’apprendere del progetto volto all’acquisizione da parte del Governo del sistema satellitare (Starlink ndr) realizzato e fornito da un noto gruppo statunitense – cristallizzano i finanzieri – approfitta dello svolgimento presso il VI reparto di una riunione sul tema per agganciare e contattare successivamente il referente italiano del Gruppo statunitense” a cui “propala” notizie “riservate in ordine a decisione assunte nel corso di riunioni ministeriali”.

“Tengo a dichiarare con forza la mia totale estraneità rispetto alla contestazione che è stata recentemente formulata nei miei confronti dalla Procura della Repubblica di Roma, che ha ipotizzato un mio coinvolgimento in un episodio di corruzione di un ufficiale dell’Esercito Italiano”. Lo afferma all’Ansa Andrea Stroppa, referente di Elon Musk in Italia.

“Voglio precisare – spiega Stroppa – che tutti i rapporti che ho tenuto nel tempo con i pubblici ufficiali sono sempre stati improntati alla massima correttezza e trasparenza. Ho peraltro fornito sin da subito la più totale collaborazione agli inquirenti, auspicando che possa essere accertata in tempi rapidi la mia totale estraneità rispetto ai fatti oggetto di indagine. Pertanto – conclude – proseguo nel mio lavoro con l’abituale serietà”.

La Farnesina precisa che da alcuni mesi sono in corso valutazioni sulla possibilità di utilizzare sistemi Starlink per le comunicazioni di installazioni della presidenza del Consiglio, degli Esteri e della Difesa in aree problematiche. Si tratta di migliorare il livello delle comunicazioni di ambasciate e addettanze militari soprattutto nell’area del Mediterraneo.

Secondo informazioni di stampa, un indagato nel caso Stroppa/Sogei avrebbe passato all’esterno dell’amministrazione un documento “riservato”. Non si tratterebbe, viene precisato, di un documento “riservato” secondo la classificazione di legge della documentazione “riservata” e “segreta”. Dovrebbe trattarsi di un documento interno, un elenco di necessità espresse dal ministero (il numero delle ambasciate e consolati) da collegare al sistema se eventualmente fosse andata avanti la procedura.

Sull’attività dei pm di piazzale Clodio, Sogei “esprime piena fiducia nella magistratura” e “si dichiara indiscutibilmente estranea ai fatti. Ove i fatti contestati – afferma la società- fossero acclarati in maniera definitiva l’azienda si dichiarerà parte lesa e si tutelerà nelle sedi competenti”. Dal canto suo lo Stato Maggiore della Difesa assicura “il massimo supporto alle autorità inquirenti” aggiungendo che “i presunti comportamenti per i quali si indaga non sono certamente compatibili con i valori e i principi fondanti delle Forze Armate italiane”.

Fonte:Ansa

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