Sono quattro i terroristi coinvolti negli attentati di ieri a Bruxelles: tre sono morti da kamikaze, il quarto – l’uomo con il cappello nella foto diffusa dalla polizia – è in fuga. Il procuratore federale belga Frederic Van Leuw oggi ha aggiunto altri tasselli per ricostruire gli attentati che hanno colpito Bruxelles.
Dei tre kamikaze, solo due sono stati identificati. Si tratta dei fratelli Ibrahim Bakraoui, che si è fatto esplodere all’aeroporto Zaventem, e Khalid Bakraoui, che invece si è ucciso nella metropolitana a Maelbeek.
Né il secondo kamikaze dell’aeroporto (quello a sinistra nella foto), né l’uomo in fuga sono stati identificati. Khalid, nato a Bruxelles e di nazionalità belga, si è fatto esplodere nel secondo vagone di un treno che proveniva dalla stazione di Schuman (che serve le sedi della Commissione e del Consiglio europei, nonché di altre grandi istituzioni e media) in direzione della stazione di Arts-Loi.
Il fratello Ibrahim, nel suo “testamento” – contenuto in un computer ritrovato in un cestino – ha scritto di doversi “muovere in fretta, non saper che fare, non sentirsi più sicuro” e di non voler rischiare di “ritrovarsi in una cella vicina alla sua”, probabilmente Salah Abdeslam, uno dei responsabili degli attentati di Parigi. I fratelli Bakraoui avevano pesanti precedenti penali, non legati però al terrorismo.
Secondo il quotidiano belga Dernière Heure, Khalid aveva affittato sotto falso nome l’appartamento di rue de Dries a Forest, teatro della sparatoria con la polizia della settimana scorsa. In mattinata, lo stesso quotidiano aveva diffuso la notizia in esclusiva dell’arresto di Najin Laachroui, l’artificiere degli attentati di Parigi, identificandolo con il terzo uomo in fuga. Salvo poi smentire che fosse lui la persona arrestata.
Il procuratore ha confermato l’arresto di una persona ancora sotto interrogatorio. Il covo dei terroristi è stato ritrovato nella zona di Schaerbeek, grazie al tassista che ha portato i tre all’aeroporto di Zaventem. L’uomo era rimasto sorpreso che non gli avessero lasciato toccare le loro valigie. Nell’appartamento perquisito è stato trovato un arsenale per confezionare ordigni esplosivi, soprattutto 15 kg di esplosivo di tipo Tatp, confezionato con prodotti chimici di facile reperibilità, che è lo stesso utilizzato negli attentati di Parigi.
Il procuratore ha infine smentito che nelle perquisizioni nell’aeroporto di Zaventem siano state trovate armi da guerra, notizia che era circolata il 22 marzo, giorno degli attentati.