E’ di almeno 20 morti e un numero imprecisato di feriti il bilancio di un drammatico incidente avvenuto a Mestre, alle porte di Venezia. Un pullman carico di persone è precipitato, per cause da chiarire, dal cavalcavia Vempa. La strage stradale è avvenuta intorno alle 19.45. Il pullman nell’impatto ha preso fuoco. Non è ancora chiaro se fosse un autobus di pendolari, quindi di linea, o un mezzo privato con turisti a bordo.
Si teme che il bilancio possa essere molto più pesante. Dalle prime informazioni si conterebbero alcuni turisti stranieri tra vittime e feriti. Sono circa una ventina i feriti, di cui alcuni molto gravi. Secondo quanto si è appreso vi sarebbero bambini o minori coinvolti. Sono in corso le operazioni di soccorso. Dispiegate decine di ambulanze che hanno fatto la spola con gli ospedali dell’area.
Le prime immagini del disastro
L’autobus viaggiava nell’ora di punta, poco prima delle ore 20, sul cavalcavia che da Mestre porta verso Marghera e l’autostrada A4. Il mezzo sarebbe sbandato, ha sfondato il parapetto ed è precipitato giù per circa una decina di metri, finendo tra un magazzino e i binari della stazione di Mestre.
L’impatto è stato violentissimo, tanto che il prefetto di Venezia Michele Di Bari ha spiegato che il mezzo è rimasto “schiacciato” e che per questa ragione i Vigili del fuoco fanno molta fatica a recuperare altre persone, tra eventuali altre vittime e feriti. L’autobus dalle immagini è capovolto, con le ruote sopra, quindi è rimasto schiacciato dalla parte superiore.
Secondo quanto emerge dai primi rilievi sulla bretella, nel punto in cui il bus ha sfondato il guardrail, non ci sarebbero segni di frenata sull’asfalto. A questo punto si ipotizza un malore improvviso del conducente, un quarantenne, Alberto Rizzotto, del trevigiano, il cui corpo senza vita è stato rinvenuto tra i rottami del mezzo.
Le salme dei passeggeri sono state allineate non lontano dal luogo dello schianto. Il vescovo del capoluogo veneto ha proceduto alla benedizione delle salme, poi via via portate negli obitori.
“Il bus era nuovo del 2022 ed era totalmente elettrico”, ha fatto sapere da Vespa il presidente del Veneto Luca Zaia. Come si spiega dunque il rogo? Le batterie elettriche? Lo chiariranno i magistrati della Procura di Venezia che hanno aperto un’inchiesta per accertare la dinamica ed eventuali responsabilità.
“Un’immane tragedia ha colpito questa sera la nostra comunità. Ho disposto da subito il lutto cittadino, in memoria delle numerose vittime che erano nell’autobus caduto. Una scena apocalittica, non ci sono parole”, scrive su Facebook il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro.
Secondo il primo cittadino, “almeno 20 morti” ma il numero delle vittime sarebbe destinato a salire. “Abbiamo contato già 20 morti ma sarà un numero destinato a salire”, dice Brugnaro in un collegamento con un programma televisivo. “Il pullman andava da Venezia a Marghera, era carico di gente che tornava a casa dal lavoro. E’ volato giù, non sappiamo cosa sia successo”, spiega il primo cittadino.