Ai Lettori
Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.
La Procura di Locri ha chiesto il sequestro, con facoltà d’uso, di alcuni tratti della statale 106 Ionica, nota come strada della morte per i numerosi incidenti stradali che si verificano settimanalmente. A darne notizia la Gazzetta del Sud che riporta come l’azione della magistratura si sia sviluppata anche per le violazioni delle norme antisismiche sull’arteria.
Nell’inchiesta dei magistrati guidati dal procuratore Luigi D’Alessio ci sarebbero 34 indagati, tra alti dirigenti dell’Anas e della Regione, oltre che imprenditori privati.
Il sequestro dei tratti dell’arteria, è motivato – scrive il quotidiano citando la procura – dal fatto che sarebbero stati realizzati in assenza dell’autorizzazione del Genio civile ai fini sismici e delle prescritte comunicazioni alle autorità amministrative.
“L’istanza è stata però rigettata dal gip di Locri ed ecco perché il procuratore Luigi D’Alessio ha presentato appello in Cassazione, la quale a sua volta ha appena trasmesso gli atti al Tribunale del Riesame di Reggio qualificando il ricorso come appello cautelare reale”.