Furti e ricettazione, un arresto e due obblighi di dimora

Recuperata dai carabinieri merce rubata per oltre 20.000 euro. Razziati anche quadri d’autore Ai domiciliari un trentunenne

Carlomagno

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Salvatore Borelli
A destra Salvatore Borelli

La loro “base operativa” era un’abitazione dl complesso residenziale “Marinella”, sita in località Sant’Eufemia di Lamezia Terme. È qui che Salvatore Borelli, 31 anni già noto alle forze dell’ordine e sottoposto all’obbligo di dimora, avrebbe pianificato i suoi “affari” insieme ai suoi due complici, T. J. Di 25 anni e L. P. (33).

Un terreno fertile quello del citato complesso residenziale dove vi sono decine e decine di abitazioni estive per lo più disabitate durante l’inverno. Mobili, specchi, lampadari, oggetti di arredamento, financo quadri d’autore venivano razziati per poi essere rivenduti chissà dove.

I carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme hanno però rintracciato alcuni di questi oggetti presso alcuni esercizi commerciali che si occupano di vendita di merce usata. È stato da lì che si sono attivate le indagini. Gli appartamenti colpiti, infatti, si concentravano in un’area relativamente ristretta pertanto è apparso esserci fin da subito un filo rosso che accumunava tutti gli episodi delittuosi.

Un elemento che non poteva sfuggire ai militari delle stazioni carabinieri capillarmente presenti sul territorio ed impegnate giornalmente a stretto contatto con i cittadini. Un accurato lavoro di raccolta di denunce di furto, sopralluoghi, appostamenti, visione di filmati e riscontri alle intercettazioni telefoniche hanno permesso ai militari di documentare la presunta responsabilità degli indagati ed individuare il canale di ricettazione attraverso il quale la merce rubata veniva rimessa sul mercato ma periodicamente rinvenuta dal personale operante.

Le intercettazioni

INDAGATO 1: Ma che e successo…al mercatino?

INDAGATO 2: Sono venuti anche da me! Volevano entrare, non vorrei che quando sono andata al mercatino mi hanno visto e quelli gli hanno detto qualcosa di me.

INDAGATO 1: Che tu venivi con me?

INDAGATO 2: Eh! E ora stanno cercando le cose che mi hai portato tu.

INDAGATO 1: Sono a casa tua?

INDAGATO 2: Hanno le foto no! Hanno le foto dei comodini!!

INDAGATO 1: Di tutto quello che hai hanno le foto?

INDAGATO 2: Gli posso dire che io non so niente, me li ha regalati! Però dopo da te vengono. Io non e che ora mi posso trasportare i mobili! Dove li metto?

INDAGATO 1: No. Lo so!

INDAGATO 1: No, quello, sai uno cosa dovrebbe fare? Dal salotto, dal balcone … buttarli nel giardino cosi si sfondano. Buttarli, che tanto nel giardino non e che ci vanno!

INDAGATO 2: Eh! Ma tu pensi a questo? Non e che stai pensando a quello che c’è la? Che te li vai a prendere pure! Se già non gli hanno fatto le foto.

INDAGATO 1: Eh! Ma prima vengo a risolvere da te. Poi dopo, butto quelli. Vado la, quello che c’è, mi prendo tutto e me porto. Lo vado a buttare pure.

Più di duecento gli oggetti rinvenuti e restituiti ai legittimi proprietari dopo un meticoloso lavoro di riscontro che ha permesso di dimostrare la riconducibilità della merce a nove episodi di furto perpetrati negli ultimi mesi. I tre soggetti, quindi, sono stati deferiti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia Terme che ha diretto le indagini, disponendo l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari per Borelli e dell’obbligo di dimora nel Comune di Lamezia Terme per i suoi due complici.