Omicidio Pagliuso, Cassazione annulla con rinvio ordinanza Tdl di Scalise

Il Riesame chiamato a ripronunciarsi. Secondo la Dda sarebbe stato Luciano Scalise a dare il mandato di uccidere il legale del clan rivale dei Mezzatesta

Carlomagno

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Omicidio Pagliuso, Cassazione annulla con rinvio ordinanza di Scalise
Luciano Scalise

La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza con cui il Tribunale della libertà di Catanzaro aveva rigettato la richiesta di revoca dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip distrettuale del capoluogo calabrese a carico di Luciano Scalise, di 41 anni, accusato di essere stato il mandante dell’omicidio dell’avvocato Francesco Pagliuso, di 43 anni, avvenuto a Lamezia Terme il 9 agosto del 2016.

La decisione è stata presa in accoglimento del ricorso presentato dai difensori di Scalise, gli avvocati Piero Chiodo ed Antonio Larussa. Scalise, imprenditore edile ma accusato dalla Dda di Catanzaro di essere un esponente della ‘ndrangheta, resta comunque detenuto con l’accusa di associazione per delinquere di tipo mafioso contestatagli nell’ambito dell’operazione “Reventinum”, eseguita nel gennaio scorso.

Dell’esecuzione materiale dell’omicidio dell’avvocato Francesco Pagliuso è accusato Marco Gallo, di 33 anni, presunto killer di professione, tuttora detenuto anche per l’omicidio di Gregorio Mezzatesta, avvenuto il 24 giugno 2017 davanti le ferrovie della Calabria, a Catanzaro, e del fruttivendolo Berlingieri.

Gregorio Mezzatesta era il fratello di Domenico Mezzatesta, l’uomo che nel gennaio del 2013 insieme al figlio Giovanni si rese responsabile del duplice omicidio in un bar di Decollatura, in cui vennero uccisi Giovanni Vescio e Francesco Iannazzo, considerati vicini agli Scalise. A difendere i Mezzatesta fu l’avvocato Pagliuso, che riuscì a far annullare l’ergastolo a padre e figlio.

Il fatto che Pagliuso avrebbe assunto la difesa degli “avversari” non sarebbe stato gradito a Luciano Scalise, il quale, secondo la Dda, avrebbe assoldato Marco Gallo per uccidere prima il legale, poi il dipendente della Fdc.

La faida del Reventino tra gli Scalise e i Mezzatesta venne fermata il 10 gennaio 2019 dall’inchiesta della Dda “Reventinum”, con cui vennero azzerati i vertici dei clan. Prima della “scissione” entrambe le cosche facevano parte del Gruppo storico della Montagna, attivo nell’area del Reventino compresa tra i comuni di Soveria Mannelli, Decollatura, Platania, Serrastretta e territori limitrofi del catanzarese in cui, prima di rendersi autonomi, erano egemoni i clan storici lametini dei “Giampà” e dei “Iannazzo–Cannizzaro–Daponte”.