‘Cavallo di ritorno’ nel villaggio degli Zingari a Cosenza, un arresto

Carlomagno

Ai Lettori

Secondo Piano News non riceve finanziamenti pubblici come i grandi e piccoli media mainstream sovvenzionati a pioggia dallo Stato. Pertanto chiediamo ai nostri lettori un contributo libero che può permetterci di continuare a offrire una informazione vera, libera e corretta.

SOSTIENI L'INFORMAZIONE INDIPENDENTE
 
SEGUICI SUI SOCIAL
Per ricevere gli aggiornamenti lascia un like sulla nuova pagina Fb. Iscriviti anche al Gruppo "Un Unico Copione Un'Unica Regia". Seguici pure su TELEGRAM 1 (La Verità Rende Liberi); e TELEGRAM 2  (Dino Granata), come su Twitter "X" SPN nonché su X (Dino Granata)

I carabinieri della Stazione di Cosenza Principale hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 24 enne cosentino, ritenuto responsabile di estorsione (il cosiddetto cavallo di ritorno). L’indagine è partita lo scorso 18 giugno in seguito alla denuncia di furto di un furgone di una ditta per il trasporto di prodotti da frigo di Rende.

In tale circostanza, il denunciante specificava che all’interno del camion rubato c’erano un tablet ed il suo telefono cellulare dal quale, una volta contattato, gli aveva risposto un uomo riferendogli che se avesse voluto ottenere la restituzione del mezzo avrebbe dovuto portare “3 carte” al “Villaggio degli Zingari” di via degli Stati.

Lo stesso giorno, i carabinieri hanno individuato il veicolo rubato, parcheggiato in via degli Stadi e, si sono appostati. Poco dopo hanno visto arrivare il denunciante con altre due persone.

I tre hanno quindi raggiunto un uomo che li stava aspettando ed insieme sono entrati in un bar per poi uscire a distanza di pochi minuti. Il proprietario del veicolo rubato ha poi informato i militari del ritrovamento causale del mezzo.

A distanza di giorni, la stessa vittima, sentito dagli investigatori, dopo qualche resistenza ha raccontato i dettagli dell’incontro riferendo che l’uomo incontrato nel locale gli aveva chiesto 3.000 euro per la restituzione del camion. Solo dopo una breve contrattazione, era riuscito ad ottenere uno “sconto” ed aveva pagato 1.500 euro.

Il suo interlocutore in sostanza aveva accettato senza pretendere ulteriori pagamenti. Nella stessa circostanza, un altro dipendente della ditta ha chiesto la restituzione anche del tablet privato che era sul mezzo rubato. Cosicché l’indagato glielo restituiva, chiedendo in cambio un “regalo di 100 euro” che veniva corrisposto, solo per metà, dal titolare della ditta con gli ultimi 50 euro che gli erano rimasti nel portafogli.

Il Villaggio degli Zingari” di via degli Stadi, ancora una volta, così come documentato con le operazioni “Scacco al Cavallo”, “Scacco al Cavallo2”, “Gipsy Village” e “Gazze Ladre”, si conferma “la base logistica per lo svolgimento della predetta attività illecita”.

La vittima agganciata subito dopo il furto è stata costretta a recarsi in via degli Stadi per avere la restituzione del bene sottratto, dietro il pagamento di una somma di denaro. La stessa riferiva di non aver voluto chiamare e raccontare subito l’accaduto alle forze dell’ordine per paura di eventuali ritorsioni da parte degli “Zingari”. L’arrestato è stato associato nel carcere di Cosenza in attesa dell’udienza di convalida.

L’indagato, di cui non sono state rese note le generalità, era stato già arrestato, per condotte simili, nell’operazione “Gazze Ladre” e messo agli arresti domiciliari.

“L’esecuzione della misura cautelare odierna – spiega una nota dell’Arma cosentina – mette in risalto, ancora una volta, la particolare determinazione con cui i militari del Comando Provinciale dei Carabinieri di Cosenza, coordinati dalla Procura della Repubblica di Cosenza, operano per contrastare il fenomeno dei “Cavalli di ritorno”, vera e propria “piaga” dell’intera area urbana. L’invito rivolto ai cittadini è quello di non lasciarsi intimorire dai soprusi di malfattori privi di scrupoli, bensì di riporre la massima fiducia nelle Istituzioni denunciando i reati subiti e le richieste estorsive ricevute, in modo da sradicare in modo definitivo tale odioso fenomeno”.