Duplice omicidio nel reggino, arrestato il cugino della coppia freddata a fucilate

Carlomagno

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Sarebbe stato il cugino ad uccidere a fucilate circa un mese fa a Calanna (Reggio Calabria) una coppia di coniugi del posto, Giuseppe Cotroneo, di 58 anni, e Francesca Musolino, (51), probabilmente per dissidi personali. A questa raggelante conclusione sono arrivati gli investigatori dell’Arma reggina che a distanza di qualche settimana sono riusciti a ricostruire la dinamica dell’efferato duplice omicidio e hanno arrestato il presunto responsabile. Si tratta di Francesco Barillà, 65 anni, parente della coppia che abita vicino alle vittime.

L’ordinanza in carcere, è stata emessa dal giudice presso il tribunale di Reggio su richiesta della locale procura guidata da Giovanni Bombardieri, che ha coordinato le indagini dei carabinieri di Reggio dirette dal procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e dal pm Flavia Modica.

Le investigazioni dei militari sono state avviate fin dai primi momenti della notizia dello spietato delitto e hanno permesso di acquisire robusti elementi indiziari attraverso l’utilizzo dei tradizionali metodi di indagine, a partire da un accurato e dettagliato sopralluogo, l’acquisizione di testimonianze tra parenti, amici e conoscenti delle vittime, uniti ai risultati forniti dalla tecnologia più moderna, hanno permesso di far luce sull’evento.

Era la mattina del 9 dicembre scorso, quando i due coniugi sono stati colpiti da 5 colpi di fucile, dopo essere stati colti di sorpresa mentre si dedicavano alla raccolta delle olive nelle campagne di San Basilio, a poche centinaia di metri dal Comune di Calanna. Fin da subito era apparso chiaro agli inquirenti un dettaglio: il responsabile non poteva essere lontano e conosceva molto bene le abitudini delle vittime.

Gli accertamenti tecnici condotti dagli esperti dell’Arma del Racis di Roma e del Ris di Messina hanno poi consentito di giungere all’identità balistica del fucile semiautomatico sequestrato all’indagato e, dei bossoli che i Carabinieri avevano rinvenuto e repertato sulla scena del crimine.

Dall’analisi dell’arma del delitto è emersa l’esatta compatibilità con le tracce e le munizioni sequestrate durante il sopralluogo svolto dai Carabinieri specializzati del Nucleo investigativo di Reggio Calabria, addetti ai rilievi tecnici, fornendo un’ulteriore elemento sull’identificazione del presunto responsabile.

Una task- force scesa in campo, composta da magistratura, militari dell’Arma reggina e non da meno dalla cittadinanza locale, che ha determinato il successo di un attento lavoro di squadra: l’approfondita conoscenza del territorio e delle persone del posto da parte dei Carabinieri della Stazione di Calanna, l’attenta attività di analisi e confronto tra varie deposizioni contrastanti rese da diversi testimoni, perenti o amici delle vittime, hanno permesso di ricostruire l’esatta dinamica dell’evento criminoso.

Determinante è risultato anche il riscontro dei filmati estrapolati dalle telecamere di videosorveglianza, presenti nelle vicinanze, che hanno permesso di ricostruire i movimenti effettuati dal presunto omicida.

Tutti gli elementi raccolti hanno pertanto consentito al gip di Reggio Calabria di accogliere la richiesta della Procura della Repubblica e di emettere il provvedimento restrittivo nei confronti del 65enne, proprio il cugino delle vittime e loro vicino di casa. Francesco Barillà è stato associato al Carcere di Reggio Calabria – Arghillà, in attesa dell’interrogatorio di garanzia.

Dalle prime indiscrezioni riportate dall’Ansa, il movente sembrerebbe legato a dissidi sulla proprietà del terreno. Il duplice omicidio è avvenuto in un momento in cui il figlio delle vittime si era allontanato dal terreno dove stavano lavorando i genitori.

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