La Polizia di Stato ha eseguito stamane un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Milano, Alfonsa Ferraro, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, pm Laura Pedio, nei confronti di 32 soggetti, ritenuti appartenenti ad un gruppo criminale che, dal 2011 ad oggi, ha gestito la “piazza di spaccio” dei cosiddetti “Palazzi”, caseggiati popolari del quartiere Sant’Eusebio di Cinisello Balsamo ricompresi nel quadrilatero delle vie A. Da Giussano, Del Carroccio, Cilea e Risorgimento. Contestualmente, sono state effettuate diverse perquisizioni presso abitazioni di altri soggetti che, a diverso titolo, hanno contribuito alle attività delittuose del sodalizio.
Nel corso dell’esecuzione è stata rinvenuta ulteriore sostanza stupefacente e denaro, parte del quale occultato in intercapedini dell’abitazione di un’indagata.
Le indagini, culminate con l’ordinanza da parte degli Agenti della Squadra mobile di Milano del Commissariato di Cinisello Balsamo, sono state inizialmente coordinate dalla Procura della Repubblica di Monza (pm Manuela Massenz), e hanno consentito di accertare l’esistenza di una solida e ben articolata organizzazione, sia in termini di risorse fisiche, ovvero composta da diversi soggetti, quasi tutti italiani ed alcuni legati da vincolo di parentela, che di mezzi e supporti logistici, strutturata secondo modalità operative prestabilite, con suddivisione di ruoli e compiti tra gli affiliati.
Gli elementi sintomatici della sussistenza di un forte vincolo associativo e di una solida organizzazione, spiegano gli inquirenti, sono stati riscontrati nell’abitualità dei canali di approvvigionamento e della tipologia di stupefacente movimentato, nell’invarianza dei luoghi impiegati per il confezionamento, la detenzione e lo spaccio di droga, nella collocazione territorialmente stabile e accentramento della raccolta dei relativi proventi, nell’utilizzo di un linguaggio comune cifrato per le comunicazioni telefoniche, nella sistematica suddivisione temporale delle attività di spaccio secondo turni di lavoro prestabiliti e nell’assistenza economica agli associati tratti in arresto.
La cocaina veniva acquistata tramite intermediari locali che si rifornivano anche da soggetti legati alla criminalità organizzata di origine calabrese. Gli investigatori hanno documentato attraverso intercettazioni video, telefoniche e ambientali diverse cessioni di droga.
Nel corso delle indagini, iniziate nel 2011, erano già state arrestate 8 persone e sequestrati ragguardevoli quantitativi di cocaina e hashish: recentemente è stato registrato un progressivo incremento della pericolosità del gruppo, testimoniato da due tentati omicidi commessi, con l’uso di armi da fuoco, nel maggio e novembre 2016 a Muggiò (Monza Brianza) e Cinisello Balsamo, maturati nell’ambito dell’attività criminale in argomento.