Ci sono voluti diciotto mesi di serrate indagini, ma alla fine lo sforzo investigativo per giungere a dare un nome e un volto all’assassino dell’avvocato Francesco Pagliuso, freddato ad agosto 2016 sono stati premiati.
E’ stato infatti arrestato dai carabinieri di Catanzaro il presunto autore dell’omicidio eccellente avvenuto l’estate di due anni a Lamezia Terme. Si chiama Marco Gallo, di 32 anni, già in carcere per un altro omicidio, quello di Gregorio Mezzatesta il dipendente delle Ferrovie della Calabria freddato la mattina del 24 giugno 2017 a Catanzaro.
La sera del 9 agosto Francesco Pagliuso è stato ucciso in un agguato nel cortile della sua villa in via Marconi, a Sambiase. Un uomo incappucciato, già nascosto dietro i cespugli del cortiletto, appena vide arrivare l’auto di Pagliuso spuntò fuori e lo freddò con 3 colpi di pistola quando la vittima era ancora in auto.
L’inchiesta, condotta dai militari del comando provinciale dei carabinieri è stata coordinata dalla Dda di Catanzaro che ha fornito i particolari.
Indagini complesse – Francesco Pagliuso, presidente della Camera penale lametina, era il legale di noti imprenditori di Lamezia, ma in molti processi di mafia fu anche difensore di boss e picciotti di ‘ndrangheta. Da subito le indagini si sono mostrate come una matassa aggrovigliata, piena di nodi oscuri, ma che gli investigatori sono riusciti a sbrogliare.
Marco Gallo era incensurato fino all’anno scorso. Il gip nell’ordinanza per l’omicidio di Mezzatesta scrisse che il delitto andava inquadrato nella “sistematicità di condotte criminali del Gallo”. Non si esclude che il presunto killer agiva su commissione.