Il primo magnete del più grande impianto sperimentale al mondo, Iter, ideato per dimostrare la possibilità di produrre energia dalla fusione nucleare, il sogno dell’energia pulita, è made in Italy. Il Magnete supertecnologico è stato presentato nello stabilimento di Asg Superconductors. E’ il più sofisticato al mondo. Quattordici metri di altezza, 9 di larghezza, 300 tonnellate di peso, quanto un Boeing 747, ha la forma di una grande D maiuscola.
E’ prevista nel 2025 la prima sperimentazione della fusione nucleare, con il reattore Iter, in via di costruzione a Cadarache, nel Sud della Francia e frutto della collaborazione fra 35 Paesi. La conferma arriva dal direttore generale del progetto Iter, Bernard Bigot.
“Quando abbiamo iniziato il progetto c’era grande entusiasmo – dice a margine della cerimonia nello stabilimento Asg della Spezia del primo magnete per Iter – e i 35 Paesi coinvolti avevano fissato la scadenza al 2017 per l’accensione del plasma.
“Ma nel 2014 – prosegue Bigot – è venuto fuori che il progetto era molto complesso, al di là dell’accordo politico aveva bisogno di ingegneria e di più tempo. Quando mi hanno chiamato a dirigere il progetto ho subito detto che il termine doveva essere spostato al 2025 e confermo questa data. I tempi sono sotto controllo”.
Il magnete costruito alla Spezia è il primo dei 17 che comporranno Iter e che “sono i più grandi mai costruiti – spiega – e costituiscono il cuore del progetto”.
Il magnete supertecnologico, il primo dei 18 destinati al progetto Iter, è stato realizzato da ASG Superconductors della famiglia Malacalza nello stabilimento della Spezia che ne produrrà altri nove (più uno di ricambio) dei diciotto che costituiranno il cuore del reattore a fusione nucleare “Iter” che è in costruzione a Cadarache, nella Francia meridionale.
Gli altri nove saranno prodotti in Giappone. “Siamo molto orgogliosi – commenta Davide Malacalza, presidente di Asg Superconductors -, noi e tutti quelli che hanno lavorato per costruirlo: il capo della produzione quando per la prima volta ha mosso questa bobina ha avuto la pelle d’oca. Ci sono voluti cinque anni per realizzare il prototipo”. (Ansa)