Il candidato a sindaco di Trapani, Girolamo Fazio, decade dal ballottaggio del 25 giugno: non ha presentato entro le 14 di oggi – termine ultimo previsto dalla legge – la lista degli assessori.
Il suo avversario, Pietro Savona, non ha uno sfidante ma per essere eletto avrà bisogno di un’affluenza alle urne che superi il 50% e del 25% di consensi del corpo elettorale. Martedì Fazio aveva invitato gli elettori a non votarlo e poi si era dimesso da deputato regionale; è indagato per corruzione e traffico d’influenze.
A Trapani gli iscritti nelle liste elettorali sono 60.023 e per essere eletto Savona dovrà ottenere 15.006 preferenze. Sulla sua strada, dunque, c’è un doppio sbarramento: superamento del 50% dell’affluenza e del 25% dei consensi.
Al primo turno il candidato del Pd ottenne 8.714 voti, quando alle urne si recarono 35.377 elettori. In caso di mancata elezione del sindaco, il Consiglio comunale resterebbe in carica. L’amministrazione, invece, sarebbe guidata da un commissario.
Girolamo Fazio venne arrestato lo scorso 19 maggio nell’ambito di una inchiesta condotta dai carabinieri e coordinata dalla Procura di Palermo su presunte tangenti nella distribuzione dei fondi per il trasporto marittimo.
Nella stessa operazione venne arrestato anche Ettore Morace, figlio dell’armatore e patron del Trapani calcio Vittorio, entrambi proprietari della compagnia di traghetti Liberty lines. Indagati a vario titolo anche la sottosegretaria alfaniana alle Infrastrutture Simona Vicari (che si è dimessa dall’incarico) e il governatore della Sicilia Rosario Crocetta.
Il candidato Fazio era ormai in corsa e, nonostante fosse coinvolto nell’inchiesta ha ricevuto i consensi sufficienti per andare al ballottaggio. Tecnicamente, per lui era impossibile ritirarsi.