E’ terremoto giudiziario in Sicilia e le onde si sono propagate fino ai palazzi del potere romano. Nell’inchiesta anticorruzione della procura di Palermo, in cui sono fra gli altri finiti in manette il candidato sindaco di Trapani Girolamo Fazio e l’armatore Ettore Morace, figurano indagati eccellenti, tra questi la sottosegretaria alle Infrastrutture Simona Vicari (Ap) e il governatore della Sicilia Rosario Crocetta. L’accusa per la prima è di corruzione, il secondo per concorso in corruzione.
Secondo i magistrati palermitani, l’esponente di governo, in cambio di un Rolex datole dall’armatore Ettore Morace, Vicari avrebbe presentato un emendamento che abbassava dal 10 al 4% l’Iva sui trasporti marittimi, determinando un risparmio di milioni di euro per la società di Morace e pari mancati introiti per le casse dello Stato.
Tra gli indagati dalla Procura di Palermo c’è anche l’ex deputato regionale Marianna Caronia, candidata al consiglio comunale di Palermo. Avrebbe ottenuto da Morace, tramite l’intercessione di Montalto, una liquidazione superiore a quello che le spettava dopo la fine del rapporto con “Siremar s.p.a.” , società acquistata dall’armatore.
“Sono molto sereno e se ci dovesse essere un invito a comparire, che non ho ricevuto perché sono in viaggio, sarò lieto di riferire ai magistrati notizie utili alle indagini”, commenta all’Ansa il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta.