NAPOLI – Il governo stanzia un miliardo di euro sulla cultura e Renzi, di ritorno a Napoli due giorni dopo la difficile trasferta finita in sassaiola, lancia l’appello a “raccontare al mondo un’Italia diversa”. Per dire che la sfida dell’Italia è investire in Cultura.
“Noi – ha detto – mettiamo per la prima volta un miliardo di euro sulle opere culturali. I nostri denari per prendere e sbloccare le opere pubbliche li mettiamo” ha sottolineato il presidente del Consiglio nel suo intervento agli Stati Generali del turismo.
“Questa parte – ha aggiunto Renzi – noi la facciamo, ma dobbiamo smettere di raccontare l’Italia come il Paese in cui nulla va bene. Avete mai sentito un direttore commerciale dire questo prodotto fa schifo? Per il turismo serve un racconto. Fino a pochi anni fa avremmo preso per pazzo chi ci avesse detto che Dubai sarebbe diventata una delle prime mete di turismo. Cosa è successo? Si è imposto un racconto”.
“Il problema in Italia è che manca un racconto – ha aggiunto Renzi – un problema che non si risolve con 20 diverse campagne regionali. Un ragazzo è un cittadino non perchè ha un codice fiscale ma perchè ha un orgoglio culturale. Quando diamo il bonus ai ragazzi per andare al museo è proprio perchè i ragazzi possano acquisire questa consapevolezza. Ho visto uno sguardo impreparato accompagnando persone famose e meno famose a vistare i luoghi più belli di questo Paese. Io devo essere preparato a incontrare la meraviglia della cultura e se non sono preparato non vado da nessuna parte. La gestione culturale deve diventare parte del nostro Dna”.
“Se le persone non sono emozionate a trovarsi davanti a un museo – spiega ancora il premier – non stiamo facendo bene il nostro Paese. Il turismo non deve essere solo frasi fatte. Sulla partita del turismo si gioca una partita di cultura politica e orgoglio nazionale. Mi colpisce questa sensazione che l’Italia sia un paese privo di futuro, che l’Europa sia un continente provo di futuro. Questa paura del futuro. Dobbiamo ritornare a crederci noi in questo Paese. Le cose da cambiare le stiamo cambiando, possiamo sbagliare, ma finchè non facciamo scattare l’orgoglio della bellezza italiana, non vinceremo mai la sfida del turismo”.
A fare da sponda all’appello di Renzi, il ministro del Turismo, secondo il quale “il piano strategico del turismo condiviso da tutti porta ognuno a fare la propria parte. Un disegno che appartiene a tutti perchè tutti lo hanno scritto”. “Noi non siamo consapevoli fino in fondo di quanto l’Italia sia desiderata all’estero”.
“Dobbiamo mescolare le diverse cose, non relegarle in compartimenti stagni. Dalla moda alla cucina: lavoriamo con i musei perchè ci possa in tutti i grandi musei italiani l’eccellenza della cucina italiana. Per portare la nostra moda ad essere la prima nel mondo possiamo offrire degli scenari senza eguali”, ha detto Dario Franceschini, “dobbiamo puntare a target alti di turismo, perchè il turismo mordi e fuggi non porta ricchezza al territorio”.