Sul caso di Giovanni Lo Porto, il cooperante ucciso in gennaio dalla Cia in Afghanistan, il ministro per gli Affari esteri Paolo Gentiloni ha riferito in una Camera dei Deputati totalmente deserta. Su 630 parlamentari ne erano presenti all’incirca 35, riferisce l’esponente di Forza Italia, Daniele Capezzone che ha fatto girare in rete alcune immagini dell’aula. Come si vede nelle foto erano presenti più ospiti che non onorevoli.
Nessuno al momento sa spiegare il perché di questa clamorosa assenza che alcuni notano come “offensiva della memoria” del giovane palermitano. Proprio mentre il ministro è stato chiamato a riferire sulla gravissima azione statunitenze, la cui responsabilità è stata ammessa ieri da Barack Obama che ha chiesto pubblicamente scusa.
Un’assenza così massiccia, al netto delle missioni, è probabilmente dovuta al ponte per il 25 aprile, ma resta comunque un fatto grave assentarsi mentre il governo sta riferendo circostanze su un nostro connazionale ucciso da fuoco amico in un territorio abbastanza ostile come l’Afghanistan.
Era dovere di tutti i parlamentari essere presenti non tanto per rievocare il can can del “sono pagati dai cittadini”, ma per il rispetto che merita la memoria di un giovane volontario rapito da al-Qaeda e poi ucciso dall’intelligence Usa. Il rispetto che merita la famiglia del giovane siciliano, alla madre Giusy che ha sofferto prima dolore del rapimento e poi la notizia dell’uccisione.
Un Parlamento mediocre e vergognoso che mostra la sua vera essenza: distanza abissale dalla società civile e autoreferenzialità che fa il paio con l’inutilità della stragrande maggioranza dei membri dell’istituzione più importante d’Italia. Se si fosse trattato di votare un ritocchino delle loro indennità, certamente l’Aula tracimava, ma visto che si discuteva di un ragazzo morto nella sua missione di volontario a chi poteva fregargliene. Un italiano di serie B. Meglio fare i preparativi per la ciambotta del 25 aprile. Vergogna per gente senza dignità!