La Corte costituzionale ha bocciato il ballottaggio sull’Italicum, ma resta il premio di maggioranza da assegnare alla lista (non coalizione) che supera il 40% e questo premio (nel caso dell’Italicum) è strettamente legato al doppio turno. Tante le reazioni del dopo sentenza, tra cui grillini e leghisti che invocano il voto subito sapendo di pensare l’opposto.
Inizia Matteo Renzi che all’esito della legge uscita dalla Consulta vede come migliore ipotesi il ritorno al Mattarellum (75% eletti con l’uninominale, il 25 proporzionale): “Basta melina, – avrebbe detto l’ex premier – il Pd è per il Mattarellum, i partiti dicano subito se vogliono il confronto. Altrimenti la strada è il voto” con una legge che non garantisce governabilità.
Per Grillo è il tempo giusto per andare al voto subito, nella speranza che il 40 percento dei voti li incameri il suo partito. “La Corte costituzionale ha tolto il ballottaggio, ma ha lasciato il premio di maggioranza alla lista al 40%. Questo è il nostro obbiettivo per poter governare. Ci presenteremo agli elettori come sempre senza fare alleanze con nessuno”, scrive il comico sul suo blog in un post dal titolo “Habemus Legalicum”. “C’è una proposta di legge del MoVimento 5 Stelle già depositata in Parlamento, chi non la voterà lo fa perché vuole intascarsi la pensione a settembre”.
Per il voto subito pure Salvini: “Legge elettorale subito applicabile, dice la Consulta. Non ci sono più scuse: parola agli italiani!! Se sei d’accordo, rilancia #VOTOSUBITO”, scrive su Twitter il leader della Lega Nord che propone il 23 aprile come possibile data per le elezioni politiche.
Forza Italia più prudente: “La decisione della Corte costituzionale in merito all’Italicum cancella definitivamente il ballottaggio, bandiera di Renzi e del renzismo. Aveva ragione il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: la totale difformità tra il sistema elettorale della Camera dei deputati e quello del Senato necessita un deciso intervento parlamentare per armonizzare i due sistemi di voto”, si legge in una nota di Forza Italia.