Dopo il via libera di Friuli Venezia-Giulia, Veneto, Lombardia e Sardegna anche il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato il provvedimento per chiedere il referendum abrogativo della quota proporzionale prevista nella legge elettorale nazionale.
E’ così raggiunta la soglia delle cinque Regioni necessarie per ottenere la consultazione popolare lanciata da Matteo Salvini per il maggioritario puro. Il via libera è arrivato ieri sera, dopo tre giorni di sedute fino alla mezzanotte. A favore del documento della Lega tutto il centrodestra, inclusa Forza Italia. Centrosinistra e M5s al momento del voto hanno lasciato l’aula.
“Mi è arrivato un messaggio dal presidente della Regione Piemonte, è ufficiale: la primavera prossima avremo un referendum sul maggioritario, finalmente potranno votare 60 milioni di italiani, chi vince governa, chi perde non rompe le palle”. Lo ha detto Matteo Salvini dal palco della festa del partito a Genova commentando il sì del Piemonte alla richiesta di referendum sulla legge elettorale nazionale. “State tranquilli proveranno a fermare anche questo referendum, ma raccoglieremo milioni di firme”, ha detto Salvini.
“Sono soddisfatto – ha commentato il governatore azzurro del Piemonte Alberto Cirio – chiediamo una legge elettorale chiara, per cui chi vince le elezioni governi”.
L’annuncio di coinvolgere almeno 5 regioni per promuovere il referendum era stato dato da Salvini all’incontro tra amministratori della Lega a Milano. La proposta ha il fine di bloccare i cambi di maggioranza come è avvenuto con l’attuale governo PD-M5s, dopo che il leader leghista aveva provocato la caduta dell’esecutivo gialloverde chiedendo le elezioni anticipate.
Sulla maggioritario sono contrari stellati e dem, che stanno lavorando ad una legge proporzionale. Anche FI non sembra tanto convinta del maggioritario puro, ma per Salvini è l’unico modo per fermare il “trasformismo” e gli “inciuci di palazzo”. Con il maggioritario “chi prende un voto in più governa per 5 anni”, va ripetendo l’ex vicepremier nel suo lungo tour elettorale in vista delle regionali.
Cosa dice la Costituzione sui referendum popolari
Secondo l’articolo 75 della Carta: “E’ indetto referendum popolare per deliberare l’abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali”. A indire il referendum è il capo dello Stato.