Non solo macchie, lunedì 9 maggio sul disco del Sole comparirà un “neo” che accompagnerà la nostra stella per tutto il pomeriggio. Sarà Mercurio, il pianeta più piccolo del Sistema Solare che passerà davanti al Sole.
E’ un fenomeno abbastanza raro, che si ripete circa 13 volte in un secolo: l’ultima volta è avvenuto l’8 novembre 2006 e il prossimo appuntamento sarà per l’11 novembre 2019. Gli appassionati del cielo sono già mobilitati per non perdere lo spettacolo e in tutta Italia sono in programma decine di eventi. Il telescopio è indispensabile per riuscire a vedere il minuscolo disco di Mercurio contro il Sole, ma sarà necessaria la massima prudenza: è molto pericoloso per gli occhi osservare il Sole senza utilizzare filtri sicuri, progettati per respingere la radiazione nociva per la retina.
Quella del 9 maggio è un’occasione da non perdere perchè nel 2019, come accadde nel 2006, il fenomeno sarà poco visibile dall’Italia, ha detto l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope. “Questa volta invece – ha aggiunto – vedremo una buona porzione del fenomeno, che si svolgerà dalle 13,12 alle 20,42”, Soltanto la fase conclusiva coinciderà con il tramonto. “Sarà un fenomeno molto lento e la fase più suggestiva sarà quella iniziale, quando vedremo il bordo del disco del Sole intaccato dal disco di Mercurio”, ha detto ancora l’astrofisico.
Osservare il transito di un pianeta non è solo una curiosità: quelli di Mercurio e Venere hanno aiutato a misurare le distanze nel Sistema Solare; al di fuori del Sistema Solare la tecnica dei transiti ha permesso di scoprire la maggior parte degli oltre 2.000 pianeti che ruotano attorno ad altre stelle.
Numerosi gli appuntamenti organizzati in tutta Italia. Da Asiago a Catania, l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) ha mobilitato i suoi osservatori in eventi per le scuole e il pubblico, con telescopi puntati sul Sole e conferenze su Mercurio e la missione Bepi Colombo, destinata a studiare il pianeta da vicino. Mobilitati con decine di eventi anche gli appassionati del cielo dell’Unione Astrofili Italiani (Uai), che hanno ricostruito la storia dei transiti di Mercurio osservati dal 1631. Telescopi puntati sul nuovo ‘neo del Sole anche a Roma, nell’evento organizzato dal Planetario.