È finito, con un arresto ed una denuncia a piede libero, il rocambolesco inseguimento che, martedì pomeriggio ha paralizzato la Tiburtina, poco prima di Tivoli. Alle 11.10, sul Grande raccordo anulare, una pattuglia della Polizia di Stato della sottosezione di polizia stradale, con sede a Settebagni, ha intimato l’alt ad una vecchia Fiat Uno con a bordo due persone; il conducente non si è fermato ed “imboccava” l’uscita per la Tiburtina.
Scatta immediato l’inseguimento, durato qualche chilometro: la vecchia utilitaria, risultata poi rubata all’inizio di dicembre, nel tentativo di seminare la pattuglia, ha urtato un camioncino che, nel ribaltarsi, è finito letteralmente sopra ad un’altra macchina della Polizia di Stato che stava arrivando in ausilio da Tivoli.
L’urto ha, di fatto, bloccato anche la corsa della Fiat Uno, che è stata abbandonata poco più avanti dai due occupanti.
Le indicazioni fornite via radio dalla pattuglia della Polizia Stradale hanno permesso ad una Volante di bloccare, mentre fuggiva a piedi per i campi, la passeggera; la ragazza, 30 anni, romana, è stata arrestata per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e, questa mattina, comparirà al Tribunale di Tivoli.
Nell’incidente sono rimasti feriti, anche se in modo lieve, i due poliziotti, il conducente ed i due operai che erano a bordo del furgone.
Le indagini, svolte dagli agenti della stradale insieme ai colleghi del commissariato di Tivoli, hanno permesso di accertare che alla guida dell’auto in fuga c’era un 32enne di Tivoli, già noto alle forze dell’ordine; lo stesso è stato rintracciato solo nel tardo pomeriggio in un pronto soccorso dei Castelli Romani. Il ragazzo, che è stato denunciato “a piede libero”, dovrà rispondere dei reati di ricettazione, omissione di soccorso, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.