RENDE (COSENZA)- Omicidio a Rende. Il corpo senza vita di un uomo, Damiano Galizia, è stato trovato nella notte in un’abitazione in una zona non lontana dall’Università della Calabria.
Sul posto sono intervenuti la polizia, i vigili del fuoco e il medico legale per gli accertamenti del caso. L’uomo è stato ucciso a colpi di pistola, sembrerebbe da un coetaneo che avrebbe reso confessione ai magistrati di Cosenza.
Il corpo di Damiano Galizia, classe 1985, è stato ritrovato all’interno di un’abitazione di contrada Dattoli di Rende, fatto rinvenire dal presunto killer, Francesco Attanasio, classe ‘83, originario di San Lorenzo del Vallo, il quale, su attività di indagine svolta dalla Squadra Mobile della Questura di Cosenza diretta da Luigi Liguori, è stato sottoposto a Fermo.
Il provvedimento è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Cosenza dopo un lungo interrogatorio condotto dal pm Giuseppe Visconti, d’intesa con il Procuratore Dario Granieri.
Le indagini degli agenti della Squadra Mobile hanno permesso di ricostruire la dinamica dei fatti e dell’omicidio.
Era martedi 26 aprile 2016, – spiegano gli inquirenti -, quando Galizia, intorno alle 18, si è incontrato, nei pressi dell’uscita autostradale di Cosenza Nord, con Attanasio in quanto avrebbero dovuto discutere di alcune vicende personali, tra cui l’acquisto di un’autovettura.
Nella circostanza avrebbero dovuto discutere anche di un debito che Attanasio aveva contratto nel mese di gennaio 2016 con Galizia e del quale lo stesso sollecitava l’estinzione.
Attanasio sarebbe stato esasperato dall’atteggiamento pressante della vittima a causa della mancata restituzione del prestito e per tale motivo avrebbero avuto nei mesi scorsi numerose discussioni.
I due, a bordo dell’autovettura di Damiano Galizia, si sono recati successivamente nella zona universitaria dove Francesco Attanasio aveva la disponibilità di una villetta a due piani.
Giunti a casa, mentre si accingevano ad entrare, Attanasio confermava la sua impossibilità temporanea ad onorare il debito, chiedendo più tempo. A questo punto, spiega una nota della Questura di Cosenza, Galizia avrebbe avuto una reazione violenta nei suoi confronti sferrandogli uno schiaffo prima di raggiungere il pianerottolo dell’abitazione.
Immediatamente Attanasio avrebbe estratto dalla cintura dei pantaloni una pistola calibro 9 ed ha sparato tre o quattro colpi d’arma da fuoco, colpendo Galizia da una breve distanza.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il presunto omicida avrebbe lasciato l’appartamento e sarebbe fuggito lasciando sul pianerottolo il corpo della vittima.
Il giorno dopo Attanasio sarebbe ritornato nella villetta e, dopo aver pulito il pavimento dalle macchie di sangue, ha avvolto il corpo all’interno di un tappeto, fissandolo con nastro adesivo e sigillandolo con alcuni sacchetti di plastica.
Nella serata di ieri in Questura, il presunto assassino ha spiegato le sue motivazioni che lo avrebbero portato ad uccidere Galizia, facendo ritrovare il corpo alle prime ore della mattina.
Nel mattinata odierna, nel corso della perquisizione presso l’abitazione di Attanasio, è stata sequestrata la Beretta calibro 9 ( presunta arma del delitto).