Un ordigno rudimentale è stato fatto esplodere all’alba di stamane, davanti al portone d’ingresso della stazione dei Carabinieri “Caccamo” di Roma San Giovanni, in via Britannia 37. Non ci sono stati feriti. Sulla vicenda indagano i carabinieri del Nucleo Informativo e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e i carabinieri del ROS. La deflagrazione è stata molto potente. La Procura di Roma indaga per terrorismo.
Il generale Antonio de Vita, comandante provinciale dei Carabinieri di Roma, appena informato dell’esplosione dell’ordigno rudimentale davanti al portone d’ingresso della stazione dei Carabinieri di Roma San Giovanni si è subito recato sul posto. Sono in corso indagini dei carabinieri del Nucleo Informativo e del Nucleo Investigativo di Roma e ai Carabinieri del ROS per far luce sulla vicenda.
La rivendicazione degli anarchici Fai-Fri
L’attacco contro la stazione dei carabinieri è stato rivendicato dal Fai-Fri (Federazione anarchica informale- Fronte rivoluzionario internazionale), Cellula Santiago Maldonado, l’attivista argentino che appoggiava la causa delle popolazioni indigene Mapuche trovato morto nell’ottobre scorso 78 giorni dopo essere scomparso.
“La notte scorsa abbiamo portato la guerra a casa del ministro Minniti”, hanno scritto nella rivendicazione. “Con questa azione lanciamo una campagna internazionale di attacco contro uomini, strutture e mezzi della repressione”.
L’ordigno, dotato di timer, è esploso alle 5,30: fortunatamente in quel momento non passava nessuno in strada e non ci sono stati feriti neanche tra le persone presenti all’interno dell’edificio, circa una decina. La deflagrazione ha danneggiato un’auto in sosta e mandato in frantumi la finestra di un palazzo vicino.