“Rispetto all’annuncio dell’intenso lavoro che il Governo regionale ha prodotto per la stabilizzazione del precariato storico calabrese mi preme sollevare alcuni dubbi e fare alcune precisazioni”. Ad affermarlo è il presidente del Gruppo Misto in Consiglio regionale, Fausto Orsomarso.
“Intanto, sul piano politico – prosegue – questo Governo regionale è in netto ritardo rispetto ad un percorso iniziato nel 2011, momento in cui si è analizzato, con dati alla mano, il fenomeno del cosiddetto “precariato storico” in Calabria attraverso uno studio approfondito realizzato dalla Giunta regionale dell’epoca che ha trovato lo sbocco nella Relazione approvata con Delibera di Giunta regionale del 10 maggio 2013, con cui si individuava e veniva circoscritto l’intero bacino del “precariato istituzionalizzato”, transitato successivamente nella legge n. 1 del 2014, approvata in prima istanza al Consiglio dei Ministri al contrario di quanto avvenuto per altre Regioni.
L’articolato normativo garantiva a chi si trovasse nella condizione di precariato storico di veder riconosciuto tale status per mettere finalmente la parola fine ad un precariato generato in tanti anni passati attraverso la stabilizzazione nella pubblica amministrazione”.
Il vergognoso caso Field, lavoratori figli di un dio minore
“Ancora, ad oggi, dopo quattro lunghi anni – evidenzia Orsomarso – non è stato completato l’elenco delle domande pervenute in base alla legge 12 del 2014, la successiva “interpretazione autentica” (che prevedeva, tra l’altro, l’inserimento nel bacino dei co.co.pro della Fondazione Field e altri enti con alle spalle anni e anni di precariato storico e poi rimasti per strada, ndr), con tanti precari che attendono per l’inerzia della burocrazia e di chi in questi anni ha guidato l’assessorato al lavoro che sembra scomparso, anche per i Sindacati – non tutti per la verità – dall’agenda politica della Regione”.
“Andando nello specifico, rispetto ai precari ex legge 28, che potevano e dovevano essere stabilizzati già dal 2015, mi preme fare alcuni rilievi. Premesso, come ribadito anche in Consiglio – sottolinea Orsomarso – che il precariato storico di questa Regione non rientra tra le nostre colpe e nemmeno tra quelle di questo Governo Oliverio e che sono pronto anche dall’opposizione a riconoscere e sostenere un indirizzo politico che vada nella direzione della stabilizzazione – mi sorgono molti dubbi e domande che non hanno trovato risposte nemmeno dopo le mie interrogazioni in Consiglio regionale e che voglio riproporre all’assessore Robbe, al governatore Oliverio e ai sindacati”.
Continua l’esponente di Fratelli d’Italia: “La conversione del Contratto da tempo determinato ad indeterminato senza procedura concorsuale, anche riservata si può fare? Atteso che anche nella Società in house va applicato il Regime di Assunzioni del Pubblico – articolo 19 del Decreto legge 175/2016 – si può parlare di stabilizzazione in un ente privato? – atteso per come previsto dalla Legge regionale 1/2014 che recepisce il D.L. 101/2013 e nel Successivo Dl 75/2017, che la stessa deve concretizzarsi nella Pubblica Amministrazione, circostanza ribadita dalle successive circolari esplicative rivolte alle ‘Pubbliche Amministrazioni’”.
“Questa celebrata soluzione rispetto ai diritti riconosciuti per legge ai lavoratori precari della Pubblica amministrazone – si chiede infine il consigliere Fausto Orsomarso – è conforme alla lelle regionale 1/2014, al Decreto 101/2013, Delibera 374/2016 e decreto legge 75/2017 ?”.