
Ancora caos per le presidenze delle Camere. Riccardo Fraccaro, candidato “ufficiale” del Movimento 5 stelle alla presidenza della Camera dei deputati è saltato. Di Maio ha rilanciato Fico al termine di concitate consultazioni notturne e mattutine per trovare la quadra sulle presidenze tra veti e contro veti tra Forza Italia e movimento stellato.
Il suo nome era stato indicato dai capigruppo in pectore Danilo Toninelli e Giulia Grillo, d’intesa con il capo politico pentastellato Luigi Di Maio. Ma il quadro si è ribaltato nuovamente con Roberto Fico, per molti giorni unico nome che circolava per lo scranno più alto di Montecitorio che torna ad essere il candidato del M5S. Da Forza Italia è arrivato il no a Fraccaro, che “pareggia” il veto posto dagli azzurri a Paolo Romani.
L’annuncio su Fraccaro era arrivato nella notte, una manciata di minuti dopo dalle indiscrezioni secondo cui a Silvio Berlusconi sarebbe stata sottoposta l’ipotesi di candidatura di un quarto nome unitario per il centrodestra, l’ex magistrato Maria Elisabetta Casellati, su cui pare vi sia l’intesa dopo il vertice a tre di stamane a palazzo Grazioli tra Berlusconi, Salvini e Meloni.
Il comunicato su Casellati
“I leader del centrodestra confermano le intese intercorse in questa fase non sono prodromiche alla formazione del governo e che non avranno nessuna influenza sul percorso istituzionale successivo per il quale l’indicazione spetterà al presidente della Repubblica. Confermano che in ogni caso vi è l’impegno di tutte le forze politiche del centrodestra a non ricercare accordi individuali per la formazione del governo”. E’ quanto si legge in una nota.

“E’ stato Silvio Berlusconi a fare il nome di Casellati: non è una vittoria della Lega ma di tutto il centrodestra che ne esce rafforzato”. “Tutti i parlamentari della Lega voteranno in blocco la Casellati e Fico: si tratta di una prova di compattezza della Lega. Un atto di responsabilità che si chiude con un nostro passo indietro sulle candidature della lega in nome della compattezza del centrodestra”. Lo affermano fonti della Lega.
Di Maio rilancia con Fico alla Camera. M5s vota Casellati al Senato. “Abbiamo proposto Riccardo Fraccaro. Loro hanno posto un veto su Fraccaro e lui ha deciso di fare un passo indietro per il bene del movimento. Con lui abbiamo tutti un debito”. Lo afferma Luigi Di Maio all’assemblea del M5S.
“Ho sentito Salvini, e ha detto che la Camera andrà al M5S”. Afferma Di Maio aprendo l’assemblea dei gruppi congiunti del M5S. Parole accolte con la standing ovation dei deputati e senatori. “Noi votiamo il loro candidato e loro il nostro“. Così Di Maio lasciando l’assemblea M5S prima dell’inizio della seduta di Montecitorio per l’elezione del presidente rispondendo a chi gli chiede se il M5S sia pronto a votare Casellati a Palazzo Madama. Ma, aggiunge, “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco!”.
“Fraccaro ha esperienza, essendo stato segretario dell’ufficio di presidenza della Camera”, spiegano fonti vicine ai vertici del M5S motivando così la virata notturna dalla scelta di Roberto Fico – dato per favorito nelle ultime ore – a quella dell’esponente del Trentino Alto Adige, tra i parlamentari più vicini a Luigi Di Maio e “supervisore”, assieme a Alfonso Bonafede, della giunta di Virginia Raggi nei mesi critici dell’amministrazione capitolina. “Contiamo sui voti della Lega”, è la posizione dei vertici del M5S che ricordano come Fraccaro sia stato anche protagonista della battaglia del Movimento sull’abolizione dei vitalizi, uno dei “topic” del programma annunciato da Di Maio.

CHI E’ FRACCARO – 37 anni, Fraccaro è stato eletto deputato alla Camera per la prima volta nel 2013 e nella 17esima legislatura è stato membro nell’ufficio di presidenza. Di Maio sostiene che sia un “profondo conoscitore” delle dinamiche del Parlamento, noto alle cronache politiche per essere in prima linea per i tagli ai vitalizi e ai benefit dei parlamentari. Alla vigilia del 4 marzo, era stato designato dallo stesso Di Maio come ministro per i Rapporti con il Parlamento e democrazia diretta di un eventuale governo Cinquestelle.
Nato a Montebelluna, in Veneto, ma trapiantato in Trentino dove si è laureato in giurisprudenza, Riccardo Fraccaro ha iniziato il suo percorso con il Movimento nel 2010, quando fondò il Meetup di Trento. Si è distinto anche per la battaglia contro la costruzione dell’inceneritore di Trento.