
Se il Ponte sullo Stretto “diventa strumento per unire da Milano a Palermo con la Tav, nonché Calabria e Sicilia, se questo percorso arriva dopo aver fatto la banda larga, allora si può fare. Non è perché lo ha detto Berlusconi è sbagliato. Se ci saranno le condizioni e il progetto permetterà allo Stato di ricavare e non di spendere, perché no?”. Lo afferma il premier Matteo Renzi ai microfoni di Rtl 102.5 tornando sulla questione del Ponte sullo Stretto. “Non gli affido una missione salvifica, ma può avere un effetto simbolico ed essere utile a condizione che arrivi dopo il resto”, sottolinea.
L’annuncio sul rilancio delle grandi opere e del Ponte sullo Stretto di Messina lo aveva fatto ieri nell’anniversario dei 110 anni del colosso di costruzione, Salini-Impregilo.
E in riferimento al tanto contestato Ponte sullo Stretto – progetto più volte rilanciato dal governo Berlusconi ma abbandonato dal centrosinistra al governo negli anni scorsi – Renzi afferma che la realizzazione dell’opera potrebbe produrre fino a “centomila posti di lavoro” tra cantieri e indotto.
Oltretutto, potrebbe “togliere la Calabria dall’isolamento e far sì che la Sicilia sia più vicina”, dice il presidente del Consiglio che aggancia l’idea come parte del completamento della “Napoli-Palermo”. “Se siete nella condizione di sbloccare le carte e di sistemare quello che è fermo da 10 anni – ha detto rivolgendosi a Pietro Salini, numero uno del Gruppo – noi ci siamo”.
“Quello che chiedo a voi è che, finita la parte delle riforme, si possa tornare a progettare il futuro”, ha aggiunto Renzi. “Bisogna sbloccare i cantieri e serve la banda larga perché la rete di domani non sarà una diga in Italia né l’autostrada del Sole, ma la banda larga, la “gigabyte society”, la velocità”.
“Bisogna poi continuare le grandi opere – ribadisce il premier – dalla Bari-Lecce alla Napoli-Palermo, con il Ponte sullo Stretto, in un’operazione che sia utile, crei posti di lavoro e ci metta nelle condizioni di togliere l’isolamento della Calabria e avere la Sicilia più vicina”. Renzi ha citato anche la Variante di Valico ed il Terzo valico tra Liguria e Piemonte tra le opere infrastrutturali.
“Anas è proprietaria della società Stretto di Messina e se e quando il governo ce lo chiederà, siamo pronti a riavviare l’opera, soprattutto ora che a dicembre sarà terminata la Salerno-Reggio Calabria”, ha replicato il presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani, interpellato dall’Ansa.
“Il progetto va esaminato soprattutto alla luce dello sviluppo dell’alta velocità nel Mezzogiorno verso Palermo e del recupero del gap infrastrutturale del Sud. La cosa importante però è che poi, una volta deciso cosa fare, non si torni più indietro. Il Paese non se lo può permettere”.