Due giovani sono stati fermati dalla Polizia di Reggio Calabria perché ritenuti gli scafisti dello sbarco con 122 migranti alcuni giorni fa nel porto di Roccella Jonica (Reggio Calabria). Il “biglietto” pagato dagli immigrati in Turchia è stato di 4mila dollari ciascuno.
I due sono Oleksii Suprunov classe 1989 e Viktor Babych classe 1996, entrambi di nazionalità ucraina. A loro la Dda di Reggio Calabria, che ha coordinato le indagini della Squadra mobile, ha contestato l’associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, essendosi associati tra loro e con altri soggetti allo stato non identificati, al fine di commettere una serie indeterminata di delitti volti a procurare l’ingresso illegale nel territorio dello Stato italiano.
Dalle indagini è emerso che i due sarebbero stati al comando dell’imbarcazione sulla quale viaggiavano i cittadini extracomunitari sbarcati a Roccella Jonica nella serata del 6 novembre dopo essere stati soccorsi in mare da un’unità della Capitaneria di Porto.
Babych e Suprunov si sarebbero avvalsi di mezzi di trasporto terreste e navale, con ripartizione di ruoli e compiti, allo scopo – spiega la Dda di Reggio – di reclutare soggetti interessati ad entrare illegalmente, via mare, in Italia, dietro pagamento di somme di denaro (corrispettivo del prezzo del viaggio); organizzare ed eseguire, unitamente ad altri soggetti, in tutte le fasi, il successivo trasferimento verso l’Italia,attraverso una rete organizzativa costituita da uomini e mezzi di trasporto terrestri, per raggiungere le località di mare di partenza (turche) e navali per effettuare la traversata del Mar Mediterraneo in direzione delle coste italiane; assumere – i soggetti stranieri sottoposti a fermo di indiziato di delitto – il ruolo di scafista e/o addetto al governo dell’imbarcazione utilizzata per il trasferimento in Italia degli immigrati clandestini.
Ai due soggetti fermati, sono stati, altresì, contestati i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina perché, in concorso tra loro e con altri soggetti allo stato non identificati, conducevano dalle coste turche verso il territorio dello Stato italiano un’imbarcazionea bordo del quale viaggiavano i migranti giunti al porto di Roccella Jonica in occasione dello sbarco predetto, procurando in tal modo l’ingresso illegale di stranieri nel territorio dello Stato, privi di cittadinanza italiana e di titolo per risiedere permanentemente sul territorio nazionale.
I reati sono aggravati dall’aver consentito l’ingresso in Italia di più di cinque persone; -di aver esposto le persone trasportate a pericolo per la vita o per l’incolumità; di aver sottoposto le persone a trattamento inumano o degradante; di aver commesso il fatto allo scopo di trarre profitto, anche indiretto.
Nello specifico, dalla ricostruzione dei fatti operata dagli investigatori della Squadra Mobile, è emerso che i migranti che erano a bordo di un barcone in legno in cattivo stato d’uso, dopo aver pagato una somma di denaro pari ad un importo medio di circa 4.000 dollari americania gli organizzatori del viaggio, sono partiti dalla Turchia – per la precisione dal porto di Antalya – circa 5 giorni prima di essere soccorsi, affrontando il viaggio senza sufficienti scorte di cibo ed acqua, ed in precarie condizioni igienico-sanitarie.
Nel corso dell’attività di indagine, inoltre, è stato sequestrato denaro di diverse valute ed altro materiale ritenuto utile per il prosieguo delle indagini, al fine di identificare gli organizzatori, i finanziatori e gli altri complici del traffico di esseri umani.