E’ stato commissariato l’Ufficio scolastico regionale della Calabria. A deciderlo il ministero dell’Istruzione che ha sospeso anche la dirigente Maria Rita Calvosa indagata insieme ad altre persone per corruzione nell’ambito dell’inchiesta ‘Diacono’ della Procura di Vibo per titoli di studio e attestati rilasciati in cambio di denaro o altre utilità. Nel corso dell’operazione, scattata a inizio del mese di marzo, sono state arrestate dieci persone.
“Poche ore fa i sindacati della scuola calabrese sono stati informati del commissariamento dell’Usr Calabria. Saranno i capo dipartimento del ministero dell’Istruzione, Stefano Versari e Giovanna Boda a reggere l’amministrazione dell’Ufficio scolastico regionale che ha sede sul lungomare di Catanzaro Lido”. Così in una nota Lucio Ficara della Cgil. La decisione è stata presa dopo l’inchiesta sui diplomi venduti nel Vibonese che vede sotto indagine, per vicende secondarie e non per la vendita dei falsi attestati, anche la direttrice dell’Usr Calabria Maria Rita Calvosa.
“La vicenda giudiziaria che ha decapitato i vertici della massima amministrazione scolastica calabrese – continua Lucio Ficara – lascia attonito e disorientato tutto il mondo scolastico della regione che fu di Tommaso Campanella. La nostra scuola e tutta la società calabrese avrebbe bisogno, nel senso inteso proprio da Campanella, di una nuova rinascita di giustizia e verità, una restituzione della cosa pubblica e del sapere, ad una classe dirigente degna d’onore”.