Scontro sulla 106, muore Lucrezia Brunacci. Pugliese: “Stato assassino”

Carlomagno
Lucrezia Brunacci
La vittima dell’ennesimo incidente sulla 106, Lucrezia Brunacci (foto tratta dal suo profilo Facebook)

Erano le 6.30 di stamattina quando sul tratto di strada più pericoloso d’Italia, la statale 106 ionica, meglio conosciuta come la “strada della morte”, due mezzi, un’auto e un furgone si sono violentemente scontrati all’altezza di Villapiana. Ad avere la peggio la conducente dell’auto, Lucrezia Brunacci, sfortunata operatrice socio sanitaria di 30 anni che purtroppo è deceduta sul colpo. La donna si stava recando al lavoro presso una struttura di Corigliano.

Gli occupanti del furgone, tre persone sono rimaste ferite di cui una in modo critico. Sul posto sono giunti per i rilievi la Polstrada di Trebisacce, i soccorritori e i Vigili del fuoco di Castrovillari e Rossano, colleghi di Damiano Colucci, fidanzato della povera vittima.

Le cause del sinistro mortale non sono ancora chiare, ma su tutte appaiono gigantesche le responsabile dell’arteria che – insicura e pericolosissima – da anni produce disgrazie senza che nessuno abbia mai posto rimedio. Una strada killer che dall’inizio dell’anno ha fatto 14 vittime, ricorda Fabio Pugliese, presidente dell’associazione “Basta vittime sulla 106” su Facebook.

L’associazione “Basta vittime sulla statale 106”: Lucrezia 14° vittima della strada della morte 

“Lucrezia, – scrive Pugliese – è la quattordicesima vittima della S.S.106 in Calabria dal primo gennaio del 2017 fino ad oggi. L’Associazione pertanto evidenzia l’ennesimo incidente avvenuto sulla “vecchia” S.S. 106 a Villapiana nel tratto in cui è stato già approvato l’ammodernamento a 4 corsie con spartitraffico centrale e di cui esistono da anni i finanziamenti per la realizzazione di un’Opera che garantirebbe maggiore sicurezza e denuncia l’immobilismo istituzionale e l’incapacità dello Stato di cancellare questa autentica vergogna ed, insieme, la più grande Strage di Stato della storia della nostra Repubblica”.

Pugliese: “Stato assassino, ogni giorno uccide i calabresi”

“Lo Stato Assassino – attacca con rabbia Pugliese – che ogni giorno uccide i calabresi sulla S.S. 106 è incapace di investire risorse affinché possa essere sviluppato un cospicuo piano di investimenti infrastrutturale necessario per la messa in sicurezza subito e l’ammodernamento di una arteria viaria contraddistinta da illegalità diffuse e da una scarsa manutenzione che la rendono una mulattiera che versa peraltro in uno stato comatoso”.

“Non è più possibile – sottolinea il presidente – che ancora oggi nel 2017, alcuni sindaci ed amministratori, pochi cittadini legati ai propri personalissimi interessi insieme a qualche parlamentare che si spende, senza alcuna vergogna, nell’offesa dell’interesse generale e collettivo favorendo interessi privati peraltro in certi casi di oscura natura possano determinare lo stallo di una “strada” che miete vittime e feriti con una frequenza precisa, puntuale e disastrosa. Così come è intollerabile che la Calabria sia offesa da ogni Governo (compreso quello attuale), che puntualmente promette l’ammodernamento della S.S.106 salvo poi – nei fatti – tradire ogni impegno assunto”.

“L’Associazione si stringe attorno alla Famiglia Brunacci, ai Parenti ed agli amici tutti, a cui esprimiamo sentimenti di vicinanza e cordoglio. Noi non dimenticheremo un’altra vita spezzata, un’altra vittima della S.S.106, la “strada più pericolosa d’Italia”. Noi non resteremo in silenzio davanti all’ennesima vittima che poteva essere evitata! Noi non resteremo indifferenti ed in silenzio davanti all’ennesima vittima di una strada sempre più serial killer in Calabria ed in Italia. La “strada della morte”, non ci stancheremo mai di ripeterlo, rappresenta una vergogna per una società civile ma è anche la più grande Strage di Stato della storia della Repubblica italiana”.