
Si è svolto “in un clima pienamente costruttivo” l’incontro oggi al Viminale tra il ministro dell’Interno, Marco Minniti, e la sindaca di Roma, Virginia Raggi. I due, informano in una nota congiunta, “hanno convenuto sull’importanza di una collaborazione interistituzionale, come quella già in corso con la Regione, per affrontare il tema dell’emergenza abitativa, delle politiche migratorie e dell’accoglienza, stabilendo delle priorità nel rispetto dei principi di legalità e di umanità”.
La sindaca Raggi ha presentato “tra le altre due proposte: la messa a disposizione delle caserme, quelle che hanno peraltro gli alloggi di servizio e che quindi potrebbero essere riadattate per abbassare le liste di attesa. Ricordiamo che a Roma ci sono oltre 10mila persone che attendono una casa da oltre 10 anni. Un’altra proposta a mio avviso interessante è quella di riattivare il mercato immobiliare”.
A poche centinaia di metri, in piazza dell’Esquilino, è in corso un sit-in dei movimenti per il diritto alla casa. Raggi potrebbe ufficializzare, sul fronte dell’emergenza abitativa, la richiesta di assegnare alle amministrazioni locali caserme e forti con “relative risorse per riqualificarli, renderli disponibili” e “darli alle famiglie” in difficoltà.
La ricetta del Comune a 5 Stelle parla è chiara: priorità alle persone fragili – come donne sole, anziani in difficoltà e disabili – e a quelle famiglie che sono in graduatoria per le case popolari e aspettano un’abitazione da anni.
Tra i temi già sollevati in un recente post su Facebook dalla prima cittadina e sui cui dovrebbe vertere il vertice di domani al Viminale ci sono: le misure chieste al Governo per disincentivare il fenomeno degli immobili sfitti o invenduti, che Raggi ha quantificato in “circa 200 mila case vuote” in città; la necessità di coinvolgere maggiormente gli enti locali nella strategia sui migranti. “Non esiste un piano nazionale di inclusione dei migranti successivamente all’uscita dal circuito Sprar – la posizione della sindaca – e questi, di fatto, sono abbandonati a carico dei Comuni”.
Secondo Enzo Marco Letizia, segretario dell’associazione nazionale Funzionari di Polizia, intervenuto in particolare sullo sgombero di via Curtatone, “per svelenire questo clima incandescente e pericoloso occorre che la politica si assuma le proprie responsabilità. Non si possono scaricare sulle forze dell’ordine tutti i problemi legati al disagio sociale”, l’appello lanciato a livello nazionale.
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Questa mattina il vertice tra la sindaca di Roma Virginia Raggi e il ministro dell’Interno Marco Minniti su migranti, accoglienza e politiche abitative. Nel corso dell’incontro, chiesto dal Campidoglio, Raggi potrebbe ufficializzare, sul fronte dell’emergenza abitativa, la richiesta di assegnare alle amministrazioni locali caserme e forti con “relative risorse per riqualificarli, renderli disponibili” e “darli alle famiglie” in difficoltà.
Intanto anche oggi sono tornati in piazza i movimenti di lotta per la casa: una protesta itinerante contro le risposte emerse dal tavolo di ieri in Prefettura, definite “non accettabili”. In mattinata un gruppo di migranti e di esponenti dei movimenti, tra cui gli sgomberati dal palazzo di via Curtatone e quelli accampati sotto il portico di una chiesa in piazza Santi Apostoli, ha manifestato a piazza dell’Esquilino.
“Piazza Indipendenza resiste” e “Sindaca, prefetta, assessora non si fa carriera sui poveri”, le frasi sui cartelli esposti. Nel pomeriggio a decine si sono spostati in presidio a piazza del Campidoglio, in concomitanza con la prima seduta dell’assemblea capitolina dopo la pausa estiva, durante la quale Raggi ha presentato – tra le polemiche dell’opposizione – le tre new entry della giunta arrivate nel mese di agosto: Rosalba Castiglione alla casa, Margherita Gatta ai lavori pubblici, Gianni Lemmetti al posto di Andrea Mazzillo al bilancio.