TORINO – Svolta nelle indagini sull’omicidio di Pierpaolo Pomatto, il 66enne pregiudicato, trovato giustiziato con un colpo di pistola alla testa lo scorso 19 gennaio a Vesignano di Rivarolo.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Torino e di Ivrea, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Ivrea, hanno fermato un 55enne, Mario Perri, pregiudicato di Rivarolo canavese, nei cui confronti sono stati acquisiti gravi e convergenti elementi di responsabilità per il coinvolgimento nell’omicidio.
Gli inquirenti sono risaliti a Mario Perri – soggetto legato ad ambienti della droga – attraverso l’esame di computer e telefono di Pierpaolo Pomatto, che prima di essere ucciso sarebbe stato “sequestrato” dall’indagato mentre viaggiava a bordo della sua auto.
Pierpaolo Pomatto sarebbe stato prima bloccato e poi costretto a salire su un’altra macchina, forse sotto la minaccia di una pistola. Portato nella frazione Vesignano, è stato giustiziato con un colpo alla nuca. L’assassino ha firmato l’omicidio lasciando sul cadavere oltre 200 biglietti da 50 euro, con la scritta “facsimile”. Il movente sarebbe riconducibile ad un presunto debito che la vittima aveva con l’assassino.