
Le vittime della tragedia del Raganello sono state tutte identificate e le loro salme disposte nella palestra comunale di Civita. Tra loro, secondo un elenco non ancora ufficiale, anche una guida esperta di Cerchiara di Calabria, Antonio De Rasis, 32enne volontario della protezione civile che era stato tra i soccorritori all’Hotel Rigopiano travolto dalla valanga di neve. De Rasis sarebbe stato alla guida di uno dei gruppi di escursionisti travolti dallo “tsunami” del Raganello. Il suo zaino è stato ritrovato a chilometri di distanza.
Non ce l’hanno fatta Carmen Tammaro, napoletana classe 1977, e Antonio Santopaolo, di Napoli (1974), madre e padre di due ragazzine di 10 e 12 anni che per fortuna sono state salvate dai soccorritori e si trovano ora ricoverate all’ospedale di Cosenza. La famiglia, originaria di Qualiano (Napoli) era in vacanza nel Cosentino. A dare notizia della loro morte è stato il sindaco del loro comune di residenza.
Sfortunata anche Maria Immacolata Marrazzo, avvocato 43enne di Torre del Greco. La donna – che secondo quanto riferito dal sindaco di Torre del Greco risultava dispersa – si trovava insieme al marito-collega Giovanni Sarnataro e ai due figli Mario e Angela, che si sono salvati. I Sarnataro-Marrazzo si trovavano in vacanza con Carmen e Antonio Santopaolo, morti entrambi nella tragedia e i cui figli si sono salvati.
Tra le vittime risultano poi Miryam Mezzolla, 28enne di Torricella (Taranto), e Claudia Giampietro, 31 anni, di Conversano, centro del Barese. Le due ragazze, secondo quanto riporta il Corsera, erano amiche che si trovavano in vacanza in Calabria.
Trovati senza vita anche Carlo Maurici e Valentina Venditti di Roma; Paola Romagnoli, ricercatrice universitaria originaria di Bergamo ma residente in Francia con il marito olandese. Non ce l’ha fatta Gianfranco Fumarola, agente di polizia penitenziaria originario di Martina Franca (Taranto).
Alcuni dei feriti (su undici 5 risultano in gravi condizioni), sono ricoverati negli ospedali di Castrovillari e Cosenza. Una bambina di 9 anni è stata invece trasportata in eliambulanza al Cardarelli di Napoli.
Una bimba di 8 anni, tra le oltre venti persone tratte in salvo, è stata trovata vicino a un cadavere. “Era semicosciente ma in evidente stato di choc”, ha raccontato il dirigente medico dell’elisoccorso regionale Calabria Pasquale Gagliardi, che l’ha soccorsa.
Sono stati rintracciati, e sono in buone condizioni, tre giovani pugliesi di 21, 22 e 23 anni, che erano stati inseriti nella lista delle persone disperse dopo la piena del torrente Raganello. I tre si erano accampati in località Valle d’Impisa, una località a monte della zona del disastro e dove i cellulari non hanno campo. A dare notizia del loro ritrovamento è stata un’amica che attraverso un Twitter ha informato le forze dell’ordine dicendo “sono vivi”.
“Siamo stati tra i primi ad arrivare e ci siamo subito occupati delle persone ferite”, ha raccontato un altro soccorritore, un medico del 118. “Quello che posso dire è che si è trattato di un episodio di inaudita violenza”. “Dai racconti dei sopravvissuti, tutti in forte stato di shock, si è subito delineata la gravità di quanto accaduto”, ha aggiunto. La piena “è stata un vero e proprio tsunami”, ha detto Giacomo Zanfei, vicepresidente del Soccorso alpino Calabria.
Intanto, una folla di amici e parenti si è radunata da ore davanti alla palestra comunale di Civita dove sono state disposte le salme delle dieci vittime. Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha riferito che al “Al 99,9% non ci sono più dispersi tra le persone coinvolte dalla piena. Le ricerche comunque proseguiranno ancora per un giorno”.