Calatrava, giovedì conferenza di Prendocasa. Ercole Barile: “Sto con loro”

Carlomagno

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L'Hotel Centrale di Cosenza occupato da comitato "Prendocasa"
L’Hotel Centrale di Cosenza occupato da comitato “Prendocasa”

“Domani alle ore 11,00 il comitato cosentino “Prendocasa” manifesterà il disagio di chi è senza tetto e attende anche quelle case popolari, che non arriveranno, poiché i fondi ex Gescal, che sarebbero dovuti servire proprio per costruire case popolari, sono stati investiti per la realizzazione del Ponte di Calatrava”. Lo scrive in una nota Ercole Barile, Designer e già co-proprietario dell’Hotel Centrale di Cosenza, lo stesso albergo già occupato nei giorni scorsi da decine di aderenti al comitato.

“Quale ex co-proprietario dell’Hotel Centrale – spiega Ercole Barile – recentemente occupato dai Prendocasa per dare riparo a oltre 80 persone tra i quali oltre 20 bambini, fermo rimanendo le esigenze di Giustizia sullo stabile, che rispetto, devo dire che non si può restare immobili innanzi ad una parte di Umanità che viene sistematicamente abbandonata nella nostra Città di Cosenza”.

“Domani – dice Barile – assisterò alla manifestazione, poiché da Cittadino Italiano ritengo che la politica abbia bisogno di rigenerarsi nell’etica che consiste del dire la verità sul perché, i fondi ex Gescal dei lavoratoti che avrebbero potuto risolvere tutti i problemi di chi è costretto a manifestare per ottenere i propri diritti, sono, invece, stati investiti per creare il Ponte di Calatrava”, conclude Ercole Barile.

Domani è prevista la presentazione dell’opera a Roma (che sarà inaugurata dal sindaco Occhiuto il prossimo 26 gennaio), mentre il comitato Prendocasa di Cosenza, ha indetto una contro-conferenza per domani ai piedi di quel ponte che dovrebbe unire la città con Gergeri e che invece ha già creato molte divisioni in ordine al finanziamento sospetto della struttura con fondi ex Gescal, risorse alimentate dai contributi dei lavoratori e che sulla carta dovevano servire a realizzare nuovi alloggi popolari. Sono infatti centinaia i cosentini senza una casa.