Il pm di Napoli Henry John Woodcock è indagato per falso, in concorso con l’ ex capitano del Noe Gianpaolo Scafarto, nell’ ambito della vicenda Consip. Sarebbe stato proprio l’ ufficiale del Noe a dire ai pm di Roma di essere stato indotto dal magistrato a scrivere in una informativa che i servizi segreti avrebbero spiato i carabinieri che stavano indagando sull’ imprenditore Alfredo Romeo.
L’ipotesi per falso è stata contestata dalla Procura di Roma al pm napoletano Enry John Woodcock il 7 luglio scorso nel corso dell’interrogatorio al quale fu sottoposto dopo aver ricevuto un invito a comparire per rivelazione del segreto d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta Consip.
L’iscrizione anche per falso del pm napoletano, avvenuta precendentemente l’atto istruttorio, è legata alle circostanze che hanno portato la Procura di Roma ad ipotizzare la stessa accusa nei confronti dell’ex capitano del Noe, ora maggiore del Comando provinciale dei carabinieri di Napoli, Gianpaolo Scafarto in in merito alla fondatezza di una presunta presenza di 007, da lui indicata in una informativa, nell’attività di indagine sugli appalti Consip. Ai pm di piazzale Clodio, Scafarto disse che a rappresentargli la necessità di compilare un capitolo specifico su tale circostanza fu Woodcock. Quest’ultimo confermò tale versione durante l’interrogatorio.
La bufera è scoppiata dopo la pubblicazione dei verbali che la procuratrice di Modena Lucia Musti ha riferito al Csm sui rapporti con i carabinieri Gianpaolo Scafarto e Sergio De Caprio, il Capitano Ultimo, a cui erano affidate le indagini.
I militari avrebbero detto al magistrato di voler arrivare all’ex premier Renzi a quel tempo a palazzo Chigi: “Se vuole ha una bomba in mano. Lei può far esplodere la bomba. Scoppierà un casino. Arriviamo a Renzi”. IL capitano Ultimo, che si ritiene linciato, dice all’Ansa di non aver mai citato Renzi e mai agito a fini politici. Inoltre, attacca il magistrato: “Ci disse di non informare i carabinieri di Modena e la prefettura perché collusi con le coop rosse su cui indagava autonomamente”. “Non commento, risponderò ai pm di Roma”, dice la pm di Modena.
LE REAZIONI DI PD E AP: “INQUIETANTE” – “Chi voleva usare Consip per gettare fango su di me vedrà quel fango ritorcersi contro. Pretendo la verità”, attacca Matteo Renzi, segretario del Pd. Reazioni anche Graziano Delrio, ministro le Infrastrutture: “Le notizie sono davvero inquietanti e preoccupanti per la nostra democrazia”, ha detto il ministro. “Credo che ci sia bisogno di stabilire la verità – ha affermato Delrio – perché la democrazia vive solo se si stabilisce la verità dei fatti”. “Aspettiamo di vedere le verifiche – ha concluso – ma certamente le notizie sono inquietanti”.
“Le istituzioni democratiche – afferma il ministro degli Esteri Angelino Alfano alla festa di Ap – devono vivere con preoccupazione ed inquietudine quanto è emerso nella vicenda Consip. Credo che bisogna andare fino in fondo per capire che cosa è davvero successo: se c’era qualcuno dietro, e chi ha agito per conto di chi. Bisogna capire tutto – ha concluso Alfano – perché in ballo non c’è il destino di un persona o di una famiglia ma la tenuta delle istituzioni democratiche”.