Risolto il giallo a Grosseto, dove una donna anziana, Donata Muccio di 75 anni, era stata trovata morta nella sua abitazione sabato. Le forze dell’Ordine hanno fermato il figlio. L’uomo, Giuseppe Di Gioia, 47 anni, era stato già ascoltato dalla polizia, come la sorella, subito dopo il ritrovamento del cadavere della donna, ma la sua testimonianza avrebbe presentato alcune contraddizioni.
L’ipotesi più accreditata dopo il ritrovamento del corpo in un condominio di via Sauro 100, era di una rapina finita male, ma a provocare la morte della donna sarebbe stato proprio il figlio al culmine di una lite in famiglia.
La casa di Donata Muccio, era stata messa a soqquadro, ma il corpo dell’anziana non presentava segni di violenza e non c’erano segni di effrazione. Una delle ipotesi degli investigatori è che il decesso potrebbe essere avvenuto nel corso di una lite tra madre e figlio. Probabilmente, è l’analisi degli inquirenti, il figlio Giuseppe Di Gioia dopo aver notato che la madre era morta, ha messo sottosopra la casa per simulare una rapina commessa da terzi.
Una delle prime ipotesi degli investigatori era infatti che la donna, vittima di una rapina, si fosse sentita male dopo aver trovato i ladri in casa. L’ipotesi al momento più probabile è invece quella di una lite finita in tragedia con la donna morta di crepacuore.
Di Gioia, che vive ad Albinia con la famiglia, era andato a trovare la madre. Sarebbe poi scattata una lite tra i due e dopo una breve colluttazione, il cuore della donna avrebbe ceduto. Il 47enne, accompagnato in carcere, non ha confessato, ma ha solo accennato a una lite, senza spiegarne i motivi. Secondo la Procura di Grosseto all’origine della lite potrebbero esserci presunti debiti di gioco che l’uomo aveva accumulato nel tempo.