
Il socialista Sandro Principe, politico di lungo corso, è di nuovo sindaco di Rende, uno dei quattro Comuni con oltre 15mila abitanti chiamati alle urne in Calabria in questa tornata elettorale. Principe con la totalità dei voti scrutinati ha raccolto il 58,54%.
“Nell’andamento di questa battaglia – è stato il suo commento in serata – eravamo fiduciosi ma se i numeri resteranno questi vanno al di là di ogni previsione. Mandiamo un messaggio che viene dal cuore e vorrei dedicare questa vittoria a mia figlia che nella sua riservatezza e nel suo stile teneva molto a Rende alla politica e a me. Rende evidenzia che il Pd non ha saputo interpretare la sinistra moderna”.
E’ invece ballottaggio a Lamezia Terme – quarta città della Calabria per abitanti – tra il candidato di centrodestra Mario Murone e quella di centrosinistra Doris Lo Moro. Murone si è attestato al 44,05%, mentre Lo Moro al 31,77. Gianpaolo Bevilacqua, sostenuto da un polo civico di area centrodestra, è arrivato terzo con il 24,19%.
A Cassano allo Ionio a vincere al primo turno con il 52,45% è Giampaolo Iacobini, con civiche di centrodestra ed esponente vicino all’assessore regionale di FI Gianluca Gallo. Battuta Carmen Gaudiano che ha preso il 38,23%.
Passa al primo turno il sindaco uscente di Isola Capo Rizzuto Maria Grazia Vittimberga che si è attestata al 51,14%. Maurizio Piscitelli sostenuto dal centrodestra è arrivato secondo con il 39,48 percento.
A Paola vince Roberto Perrotta, più volte sindaco della città. Perrotta ha vinto con il 38,08% contro Giovanni Politano, arrivato secondo col 24,16%. A Cetraro si afferma Giuseppe Aieta, già sindaco e consigliere regionale. Aieta ha vinto con il 65,25% su Giovanni Del Trono (34,75). A Scalea si afferma Mario Russo con il 45,18 percento.
Per Principe, 76 anni, si tratta di un ritorno, dal momento in cui guidò il Comune di Rende dal 1980 al 1987 e dal 1999 al 2004, seguendo le orme del padre Francesco “Cecchino” Principe, leader socialista calabrese e già presidente della Giunta regionale. Il 29 maggio del 2004, allo scadere del suo mandato, fu ferito in maniera gravissima da un colpo di pistola al volto, un attentato da cui si salvò miracolosamente. In quella circostanza non partecipò alla campagna elettorale ma venne rieletto sindaco con il 78% dei consensi.

Già parlamentare, sottosegretario al Lavoro, consigliere e assessore regionale, Principe si è presentato sostenuto da sei liste, tra le quali il Psi e Italia del Meridione in una città in cui il “campo largo” si è frammentato su tre candidature. Oltre la sua, quelle di Giovanni Bilotti e Rossella Gallo.
A Rende il Pd dopo il mancato accordo sulla scelta del candidato unitario, ha sostenuto Bilotti (che avrebbe circa il 14%) ma senza simbolo come Progressisti democratici perché non tesserato. Il Movimento 5 Stelle ha invece puntato su Gallo (5%) sostenuta da due liste, una riconducibile a Rifondazione comunista e con l’appoggio di Avs e Sinistra Italiana. Compatto, invece il centrodestra a sostegno di Marco Ghionna (19.4%) indicato da FdI e sostenuto da Noi Moderati, Lega e Forza Italia, per un totale di sei liste.
Con Principe sindaco è finita la gestione commissariale in vigore da due anni. Il comune di Rende, infatti, era stato sciolto per infiltrazioni mafiose nel 2023. La decisione era stata presa dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro dell’Interno. La gestione del comune era stata affidata a una commissione straordinaria per 18 mesi, poi prorogati.
Lo scioglimento per mafia era stato disposto dopo il terremoto giudiziario che ha travolto l’allora sindaco Marcello Manna e l’assessore ai lavori pubblici Pino Munno. Prima l’inchiesta “Reset” della Dda di Catanzaro e poi “Malarintha” della Procura di Cosenza.