
Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella (PD), è stato arrestato e posto ai domiciliari dalla Guardia di finanza nell’ambito di una inchiesta della Procura della Repubblica di Matera su presunti illeciti nella Sanità lucana.
Insieme a Pittella sono finite in manette una trentina di persone accusate a vario titolo di reati contro la Pubblica amministrazione. L’attività vede impegnati circa cento tra uomini e donne delle Fiamme Gialle.
Tra i destinatari delle misure ci sono anche il direttore generale dell’Asl di Bari, Vito Montanaro, e il responsabile dell’anticorruzione della stessa Asl, l’avvocato Luigi Fruscio di Barletta. Ai due indagati pugliesi, entrambi agli arresti domiciliari, viene contestato un episodio di abuso d’ufficio legato ad un presunto concorso truccato alla Asl di Matera.
Marcello Pittella era stato eletto cinque anni fa, nelle elezioni del 17 novembre 2013 in cui prese quasi il 60 percento dei voti sostenuto da due liste civiche, dal Pd, Italia dei Valori e Centro democratico. Le prossime regionali dovrebbero tenersi in autunno. Marcello è il fratello dell’eurodeputato del PD Gianni Pittella, capogruppo di S&D nel Parlamento europeo.
Dalle indagini è emerso il “totale condizionamento della sanità pubblica da parte di interessi privatistici e da logiche clientelari politiche”, ha spiegato il Procuratore Pietro Argentino nella conferenza stampa sull’inchiesta che ha portato a 30 misure di cui 22 arresti (due in carcere e 20 ai domiciliari).
“Il deus ex machina della “distorsione istituzionale” che si è verificata nella sanità lucana è il presidente della regione Marcello Pittella”, scrive il Gip di Matera Angela Rosa Nettis nell’ordinanza d’arresto per il governatore della Basilicata sottolineando che Pittella “non si limita ad espletare la funzione istituzionale formulando gli atti di indirizzo politico per il miglioramento e l’efficienza” della sanità regionale, “ma influenza anche le scelte gestionali” delle Asl “interfacciandosi direttamente con i loro direttori generali” tutti da lui nominati.
Le indagini sono cominciate circa un anno e mezzo fa in seguito all’esposto di un dipendente di una ditta fornitrice di servizi che non aveva ricevuto la sua quota di Tfr.
Ci sono anche i commissari delle uniche due aziende sanitarie lucane, Giovanni Chiarelli (Asp Potenza) e Pietro Quinto (Asm Matera), tra le persone arrestate e poste ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta. Ai domiciliari – secondo quanto si è appreso – anche il direttore amministrativo dell’Asm, Maria Benedetto. Per Quinto, le accuse sono di corruzione e turbata libertà degli incanti.
Già commissario dell’Azienda sanitaria di Matera, Quinto, sarebbe “il collettore delle raccomandazioni che promanano” dal presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, ha detto ancora il procuratore Argentino. Il manager – secondo gli inquirenti – “intrattiene significativi rapporti con altre figure politiche e religiose di spicco”.