Prima la svolta della Commissione europea sulla flessibilità, poi il crollo del prezzo del greggio, il rapporto dollaro euro e, soltanto ieri, il via libera della Bce al “Quantitative Easing”. Una serie di buone notizie che puo’ far tornare il sorriso al premier Matteo Renzi, costretto a districarsi negli ultimi giorni tra le beghe della politica interna italiana, dalle fibrillazioni in seno al proprio partito sulla legge elettorale, alla “melina” di Forza Italia alla Camera sulle Riforme. E proprio su questo ultimo punto e’ arrivato oggi un nuovo assist al governo. E si tratta di un assist d’oro, visto che arriva da Angela Merkel.
La cancelliera oggi, in conferenza stampa sotto il David di Michelangelo, ha elogiato a lungo gli sforzi dell’Italia per rinnovarsi attraverso le riforme e, nel farlo, ha spronato Renzi ad andare avanti. Non che ce ne fosse bisogno: il premier si sofferma rapidamente sul Qe arrivato dalla Banca Centrale Europea, lo giudica un “fatto positivo”, ma subito dopo avverte che questo, come le altre ‘buone notizie’, non deve fornire alibi per alzare il piede dall’acceleratore e “scalare marcia. Dobbiamo mettere il turbo”, dice Renzi. E nel dirlo offre un timing di riforme e legge elettorale: le prima saranno portate a casa “nel giro di alcune settimane”.
La seconda e’ cosa praticamente fatta. Ma anche sul Jobs Act, Frau Merkel non lesina complimenti per il ‘padrone di casa’. Grazie alla riforma del lavoro, spiega, “gli imprenditori tedeschi in Italia, che ho incontrato stamane, mi hanno detto che non hanno piu’ paura di assumere”.
Tanto basta per parlare di capolavoro del governo: Renzi lo fa e, ispirato dalla Galleria dell’Accademia in cui si tiene la conferenza stampa, si spinge ad accostare l’opera del governo al David di Michelangelo: “come Michelangelo si trovo’ a spiegare che scolpire il David fu per lui facile, dato che si tratto’ solo ‘di togliere il marmo in eccesso’, cosi’ per noi non e’ stato difficile dare corso alle riforme. E’ bastato togliere l’eccesso di burocrazia”.
I due capi di governo sembrano decisi a marciare insieme nelle prossime tappe dell’Unione europea. Le distanze su alcuni punti qualificanti come il grado di flessibilita’ da lasciare ai patti europei rimangono cosi’ come rimane la freddezza tedesca suscitata dalla svolta della Bce – “crediamo nell’autonomia della Banca Centrale Europea e non ne commentiamo le scelte”, ha avuto modo di dire la cancelliera – e, tuttavia, insieme possono dire che una Unione solo monetaria non basta piu’ e bisogna marciare uniti verso una maggiore integrazione politica. (Agi)