Il 2016 è stato l’anno nero in cui l’Italia, per la prima volta, dal 1959, è andata in deflazione. Lo rileva l’Istat, dai cui dati emerge una forte incidenza della crisi dei consumi, iniziata progressivamente dal 2007, l’anno della peggiore crisi globale che la storia ricordi.
Secondo l’istituto, l’anno appena trascorso ha fatto registrare una variazione negativa media sui prezzi al consumo dello 0,1%. “È dal 1959 che non accadeva”, ha spiegato l’Istat. In quell’anno ci fu una variazione del -0,4 percento.
L’Italia è tornata indietro di 60 anni lamenta il Codacons, che spiega come il crollo dei consumi, calati di 80 miliardi di euro in 8 anni si traduce in una riduzione di spesa di oltre 3.300 euro per ogni famiglia. A dicembre, rileva l’associazione dei consumatori, “l’inflazione riparte solo per effetto del caro-benzina”.
“La frenata dei prezzi al dettaglio nel 2016 è il frutto del crollo record dei consumi registrato in Italia negli ultimi anni”, spiega il presidente del Codacons, Carlo Rienzi commentando i dati Istat sulla deflazione italiana.
“L’attesa ripartenza della spesa da parte delle famiglie non si è verificata, e complessivamente negli ultimi 8 anni i consumi degli italiani sono calati di ben 80 miliardi di euro. Come se ogni nucleo familiare avesse ridotto gli acquisti per 3.333 euro dalla crisi economica ad oggi. Numeri che hanno avuto effetti diretti su prezzi e listini, con una variazione negativa dello 0,1% su base annua”.
“A nulla è servita la ripartenza dell’inflazione a dicembre, con i prezzi in crescita del +0,5%, perché il balzo dei prezzi nell’ultimo mese dell’anno è da attribuire unicamente al caro-benzina, con i distributori di carburanti che hanno fortemente rincarato i listini determinando aumenti in tutti i settori”, conclude Rienzi.