La Guardia di Finanza ha eseguito un “sequestro d’iniziativa” della nave Mare Jonio, la nave della Ong Mediterranea Saving Human con a bordo i 30 migranti “soccorsi ieri al largo della Libia”. I militari dopo esser saliti a bordo dell’imbarcazione, definita da Salvini “la nave dei centri sociali”, avrebbero rilevato alcune irregolarità e proprio per procedere al sequestro è stato consentito alla nave di entrare nel porto di Lampedusa. L’accusa ipotizzata nei confronti dell’equipaggio è favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
È stato “notificato alle 20.45 il “sequestro preventivo” della nave Mare Jonio che la politica disumana chiedeva da stamattina. Indagato il comandante. Da adesso nessuna nave della società civile nel Mediterraneo Centrale. Ma non ci arrendiamo”. È quanto si legge in un tweet della ong Mediterranea.
“Circa la vicenda della nave Mare Jonio ci siamo sentiti con Salvini e siamo d’accordo sul sequestro, la nave era stata già diffidata, ora si faranno le verifiche. C’è di mezzo l’autorità giudiziaria e non entro nel merito. I migranti a bordo verranno fatti scendere e messi in sicurezza, ci mancherebbe, mica li mettiamo nelle patrie galere, o li affoghiamo in mare…”, dice il premier Giuseppe Conte conversando con i giornalisti fuori Palazzo Chigi.
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini su fb ha postato una foto che ritrae la Mare Jonio e l’ex leader dei centri sociali ed ex No Global Luca Casarini, ora capo missione dell’imbarcazione della ong. “Ultimo viaggio per la nave dei centri sociali Mar Jonio: bloccata e sequestrata. Ciao ciao”, ha scritto il leader della Lega.
Secondo un’agenzia di stampa tunisina almeno 70 migranti sarebbero annegati a causa dell’affondamento della loro imbarcazione in acque internazionali, a 40 miglia dalla città di Sfax in Tunisia. Secondo la notizia, non ancora confermata dalle autorità locali, i sopravvissuti sarebbero finora sedici persone, salvati da pescherecci nella zona. I migranti di origine subsahariana sarebbero partiti dalla Libia.